“DIVERGENZE OPERATIVE” COL COMUNE: GIACOMINO ABBANDONA IL COMITATO GEMELLAGGI

L'immagine può contenere: 1 personaBALLABIO – “Colgo l’occasione per comunicarvi che, per “divergenze operative” con l’amministrazione comunale, non sono più il presidente del Comitato Gemellaggi“. Quello che viene definito un “grande elettore” della giunta Consonni fa partire oggi la seconda o terza bordata nell’arco di pochi giorni proprio contro l’amministrazione in carica a Ballabio. E così dopo le critiche per l’assenza del Comune al funerale di Pino Galbani e la nota polemica su un’altra non presenza del Comune (alla intitolazione a don Achille del gruppo locale dell’Aido), Giacomino Colombo segna in modo irrevocabile una frattura con quella sindaca che ha contribuito fattivamente a far eleggere, solo un anno e mezzo fa.

Lo si legge tra le righe di una mail inviata alle famiglie dei ragazzi impegnati nello scambio col paese gemellato di Hillion. E non può sfuggire l’ulteriore occasione di scontro tra Colombo e la Consonni. Sullo sfondo, ancorché non dichiarata, c’è la vicenda della parte “greca” dell’attività del Comitato Gemellaggi presieduto fino ad oggi dall’ex consigliere ed assessore. Perché se quello con i bretoni è un andare d’amore e d’accordo da tempo, l’intesa col paese ellenico di Metsovo è in pratica “non pervenuta” dal lontano 2004. Sulla vicenda non c’è chiarezza tra Giacomino e la sindaca e la tensione è arrivata fino allo scontro finale: con l’arrivederci e grazie di Colombo.
Recentemente si era assistito ad uno scambio di “cortesie” tra i due, teatro il social network per eccellenza. E su Facebook prima cittadina e presidente dei Gemellaggi non se le sono mandate a dire (vedi immagine a fondo pagina). A conclusione di un triplice scazzo, il municipio ha perso un importante fiancheggiatore, per un inizio d’anno non esattamente sereno nella rosea villa di Ballabio, dove qualche rumour riporta pure di ulteriori problemi da parte di qualche membro della maggioranza – che sarebbe scontento dell’andazzo generale e della sovraesposizione mediatica della prima cittadina. A lato delle ben note tensioni che già mesi fa hanno portato alla richiesta di trasferimento di un intero ufficio comunale.

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