LA SINDACA CON LE SPALLE AL MURO: SFOGHI “PARTITICI” NASCONDONO IL DISAGIO MANIFESTATO DAL 92% DEI DIPENDENTI COMUNALI

È curioso l’argomentare della sindaca pro tempore  di Ballabio, Alessandra Consonni. Una che quando veniva definita (correttamente) leghista in campagna elettorale ti replicava stizzita che no, la sua era una lista civica con dentro un po’ di tutto “e perfino uno del PD”, ma poi quando due sindacati – e nemmeno i più vicini alla sinistra – proclamano lo stato di agitazione dei dipendenti del Comune grida al “pretestuoso attacco a un sindaco della Lega”.

Ora, a parte l’evidente crisi di identità della dottoressa Consonni, che un giorno è militante del Carroccio, l’altro “civica” e l’altro ancora torna leghista “nel mirino”, appare vieppiù curioso come a fronte di una vera e propria rivolta dei suoi dipendenti, con 12 su 13 che le danno contro, lei se la prenda con i sindacalisti che la metterebbero in croce “per la politica”.

Dodici su tredici, la matematica non si presta a giri di parole e quando fai i calcoli e scopri che la percentuale degli scontenti nella villa color rosa è addirittura del 92,03% (novantaduevirgolazerotrepercento!), ti devi come minimo porre qualche domanda. Alla quale rispondere parlando di questioni di partito non ha proprio senso. Oppure sì, ne ha. Quello di cambiare discorso, girare la frittata, nascondere la polvere sotto il tappeto – trovate voi la metafora giusta. Tutto meno che entrare nel (vischioso) merito.

Quello di una relazione con i lavoratori del municipio che si è incrinata al punto da vedere rapidamente ingrossarsi l’esercito degli incazzati, passato da due vigili a tre, quattro dipendenti poi dieci e infine dodici (su 13). Di una malsopportazione che non riguarda solo la figura della sindaca, di un modo di rapportarsi rispetto a chi “fa il Comune” che alla lunga ha portato – i partiti non c’azzeccano – ad assemblee ed infine allo “stato di agitazione”. Con tanto di allargamento della querelle alla Prefettura di Lecco.

Sono tutti PD questi del 92,03%? Se così fosse, vedremmo salire in via Mazzini Martina, Renzi e tutto il codazzo Dem, a chiedere la ricetta di cotanto incredibile successo. No, a Ballabio ci è riuscita da sola e senza bisogno di spinte esterne la dottoressa Consonni, in grado di coalizzare persone di idee e provenienze diverse – compresi alcuni suoi (ormai ex) elettori. Il tutto, nel giro di nemmeno tre anni di mandato.
A suo modo, un piccolo record.

BN