DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DI DOMENICA

Questa è una storia molto simile a quella di Matteo che abbiamo incontrato domenica scorsa. Anche qui si tratta di un pubblicano, anzi di un capo dei pubblicani di nome Zaccheo. Per la gente è un peccatore e questa gente mormora a proposito di Gesù perché va in casa di un peccatore.

Ma in questa storia noi vediamo qualcosa di nuovo: Zaccheo cercava di vedere chi era Gesù! E allora fa una cosa che ce lo rende simpatico: corre avanti e, siccome era piccolo di statura, sale su un albero, da dove avrebbe potuto vedere almeno il volto di Gesù. Infatti doveva proprio passare di là! Cosciente dei suoi peccati, che consistevano soprattutto nell’arricchirsi a dismisura, in particolare sulle spalle dei più poveri, non riteneva neppure immaginabile aggregarsi alla folla e avvicinarsi a Gesù: tutti lo avrebbero schivato per evitare il contatto come se fosse stato un lebbroso. E poi un maestro così grande e buono come Gesù non poteva accogliere un peccatore come lui che aveva sulla coscienza così tanti peccati. Ormai era rassegnato: la sua vita era gravata da un cumulo di peccati e quei soldi ormai erano la sua rovina. Per lui non c’era più speranza e gioia. Però in lui c’era una specie di curiosità: perché non provare solo a vedere, anche solo da lontano? Poi tutto sarebbe tornato come prima. Ecco dunque un uomo rassegnato, peccatore, evitato dalla gente, ricco e infelice, inquieto perché ormai perfino i soldi gli davano nausea, però con una piccola curiosità che riguarda quel maestro che proviene dal nord, da Nazareth. Un uomo che non era più in grado di pensare che la sua vita sarebbe potuta cambiare. Invece quello che lui non era in grado di desiderare avviene in un modo inaspettato. Se lui sa di non poter andare da Gesù, è Gesù che va da lui e non solo: va addirittura in casa sua, sfida anche la folla che giudicando male Zaccheo adesso giudica male anche Gesù.

Zaccheo viene travolto dalla profondità dello sguardo di Gesù che gli ha letto nel cuore e che gli concede l’onore della visita in casa proprio sotto lo sguardo di coloro che lo disprezzavano. Davanti a Gesù che non si lascia frenare dai troppi pregiudizi e neanche dalla bruttezza del peccato e dell’oppressione dei poveri, anche Zaccheo si lascia andare in un gesto esagerato di penitenza e di riparazione dei suoi peccati: dona la metà dei suoi averi ai poveri e, se a qualcuno in particolare ha rubato qualcosa, gli restituisce quattro volte tanto! Un grande amore fa nascere un altro grande amore! E questo amore purifica dal male e cancella ogni peccato commesso in passato.

Ma l’amore che ha salvato Zaccheo viene da molto lontano: quando viveva nel peccato, attaccato ai suoi soldi, Zaccheo era un uomo inquieto e triste ma quella tristezza era un dono di Dio che voleva attirare a sé quell’uomo che in fondo era un uomo buono. Quando Zaccheo ha voluto salire sull’albero Gesù gli leggeva nel cuore il suo desiderio di incontrarlo anche se lui non ne era cosciente. E’ per questo che Gesù gli è andato incontro e l’ha incontrato in casa sua. Con questo incontro Gesù gli ha fatto capire che i suoi peccati non esistevano più: Zaccheo era un uomo perdonato! Così la sua vita si è rinnovata. Vediamo Zaccheo che accoglie Gesù “pieno di gioia”!

E’ una storia bella quella di Zaccheo: se vogliamo essere simili a lui non dobbiamo lasciarci frenare dalle nostre inquietudini e tristezze e neanche dai nostri peccati. Seguiamo pure invece le nostre curiosità anche quando sembrano un po’ strane. Alla fine proveremo anche noi la grande gioia di Zaccheo. Non lasciamoci prendere invece dalla folla che mormora: ha il cuore meschino che non comprende la bellezza del perdono che fa rinascere l’amore e che rinnova la vita!

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

Il foglietto
–> avvisi 3 marzo 2019