DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DELLA QUARTA DOMENICA DI PASQUA

Le parole del Vangelo di oggi sono tratte da quello che viene chiamato il “testamento spirituale” di Gesù. Il contesto è quello dell’ultima cena del Signore. Un momento intensissimo che Gesù ha sempre desiderato ardentemente nel corso della sua vita terrena perché è stato il momento della sua professione d’amore verso i suoi discepoli: il momento in cui ha donato tutto se stesso ai suoi apostoli e a noi. Nello stesso tempo è stato un momento molto drammatico perché Gesù era pienamente consapevole di ciò che sarebbe successo di lì a poco: il tradimento e l’abbandono, la passione e la morte e infine la sua risurrezione e il ritorno al Padre.

In un momento così importante Gesù rivolge ai suoi amici le parole che veramente contano: “Io ho amato voi, io vi amo!”. Si tratta di quelle stesse persone che molte volte nei mesi precedenti aveva rimproverato per la loro durezza di cuore, per la loro mancanza di fede, per le loro piccole gelosie e divisioni interne. Però riconosce che sono stati capaci di perseverare stando sempre insieme con lui pur con le loro debolezze. Ed allora, dimenticando ogni mancanza,
fa una vera dichiarazione d’amore: “Io vi amo!”.

Ma la parola di Dio è viva, oggi per noi. Tutto quello che Gesù ha detto ai suoi discepoli di un tempo oggi lo ripete a tutti noi, discepoli di oggi. Questo è il punto di partenza della nostra vita intera, è la colonna su cui si appoggia la nostra esistenza. Siamo vivi perché siamo amati, perché qualcuno ci ha voluto bene prima ancora che noi esistessimo. Allora dobbiamo vigilare sulla nostra mente e educare la nostra coscienza e il nostro cuore. Chi è colui che ci ama? Ci siamo messi in cammino per conoscerlo? Non si può amare una persona che non si conosce, anzi quanto più conosciamo una persona tanto più intensamente la si può amare.

Questo vale per Gesù che dice di amarci lui per primo e vale anche per le persone umane che ci hanno dato la vita e che ci aiutano giorno per giorno a vivere. Possiamo dire che al centro della nostra vita sta l’amore? Oppure ci sono altre cose
che prendono il suo posto e che un giorno ci lasceranno a mani vuote?

Continuando a riflettere sull’amore dobbiamo ammettere che è facile fare delle confusioni. Forse pensiamo che è un bel sentimento che qualche volta lo si è provato e quando lo si prova è bello e dolce ma dura troppo poco. Purtroppo prima o poi sparisce. Se qualcuno lo prova più a lungo lo riteniamo una persona fortunata. Ma amare ed essere amati non è per tutti e per sempre. Invece no! La strada dell’amore è aperta a tutti ma dobbiamo conoscerla.

Gesù dice di amarci COME il Padre ha amato Lui! E il Padre ha amato Lui generandolo, dandogli la vita e rendendo anche Lui datore di Vita. Eccolo il segreto dell’amore: “dare la vita” per coloro che si amano è l’amore più grande che esista.

Donare se stessi pronti a ricevere nulla in cambio, donare in modo puro senza alcun interesse. Ma questo è molto difficile e sono tanti quelli che si scoraggiano e si fermano sulla via dell’amore. Donarsi totalmente senza ricevere nulla in cambio
comporta sacrificio e rinuncia a se stessi. A prima vista questo ci sembra impossibile se pensiamo alle nostre forze umane ma abbiamo in noi lo Spirito Santo, dono del Padre e del Figlio, che ci rende capaci di amare come Gesù ci ha amato. Ecco perché Gesù, dopo averci detto di amarci e averci invitato a rimanere nel suo amore, ci ha pure detto: “Amatevi gli uni gli altri COME io ho amato voi!”.

Invochiamo allora lo Spirito Santo che ci doni la vera conoscenza della nostra vita che ha origine dall’amore infinito di Dio e ci aiuti a vivere tutti i giorni nella riconoscenza a Dio e donando la vita ai nostri fratelli.

Don Benvenuto Riva parroco di Ballabio
Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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