SECONDE CASE: COSA È CAMBIATO AI PIANI RESINELLI TRA LA PRIMA E LA NUOVA ONDATA

Piani dei Resinelli 2PIANI DEI RESINELLI – Quando per la prima volta la Regione Lombardia è stata proclamata zona rossa, la reazione collettiva è stata piuttosto scomposta: tutti ricordiamo le immagini dei treni presi d’assalto e le improbabili fughe per raggiungere destinazioni percepite più sicure. La migrazione massiccia verso le seconde case ha costretto il Governo a imporre sanzioni severe per contrastare il fenomeno: ai Piani dei Resinelli sono stati svolti controlli a tappeto per “stanare” i contravventori, causando non pochi problemi agli abitanti locali.

Resinelli 31 maggio - 3

Del resto i Piani dei Resinelli non sono solo un’affascinante località naturalistica da visitare, culla dell’alpinismo italiano e tra le mete più care agli escursionisti e ai camminatori della domenica: sono anche una zona abitata, dove le persone vivono 365 giorni l’anno. Tra i residenti “fantasma”, cioè quelli che hanno la residenza legale ma in realtà abitano altrove, i domiciliati senza residenza e quelli che trascorrono le estati nelle seconde case, la confusione per le autorità locali è stata tanta: durante la prima ondata, chi si trovava ai Piani dei Resinelli doveva dichiarare di essere arrivato prima del 22 febbraio, e segnalare la propria presenza al Comune di riferimento. Pena: la multa.

resinelli forno grigna chiusoOggi la Lombardia è di nuovo zona rossa e il divieto di raggiungere le seconde case è tornato in vigore, ma la reazione generale sembra essere molto più controllata. I Piani dei Resinelli non sono stati presi d’assalto dai proprietari che nella prima ondata decidevano improvvisamente che era giunto il momento di aggiustare il tubo della cucina, o cambiare la caldaia o altre buone ragioni che rendessero la loro presenza ammissibile per il decreto in vigore.

RESINELLI-CARTELLO-ESTATESarà perché non stiamo andando verso una calda primavera ma verso l’inverno, il freddo e la neve. Sarà perché in questa seconda ondata la provincia di Lecco sta subendo maggiormente i colpi del virus, con un numero di contagi e morti che non è paragonabile a quello della prima: al di là di quanto il divieto di raggiungere le seconde case sia ragionevole o fondato, forse gli abitanti della provincia hanno iniziato ad agire come una comunità più coesa, oggi che l’emergenza sembra terribilmente più vicina.

S. B.