DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA DOMENICA DI PASQUA

Molte volte, oggi, abbiamo sentito la parola “APPARVE”. Apparve a Cefa (che è Pietro) e quindi ai Dodici apostoli. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta. Apparve a Giacomo e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me, dice l’apostolo Paolo. Apparve per prima a Maria di Magdala e la mandò dagli apostoli ad annunciare la sua risurrezione prima ancora di apparire anche a loro. Apparve anche ad altre persone di cui non si parla nella Parola di Dio di oggi.

Una cosa è certa: non si è preso la rivincita su nessuno! Non è apparso al Sinedrio che lo aveva condannato a morte, non è apparso ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo che avevano cercato in vari modi di toglierlo di mezzo. Non è apparso a Pilato, che pure era convinto della sua innocenza ma l’ha consegnato perché fosse crocifisso. Non è apparso neppure a quelli che si facevano beffe di lui e dicevano: “Ha salvato gli altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!”.

E’ apparso invece a un gruppo di persone che erano già legate a lui da vincoli di amicizia, di affetto, di condivisione, di fiducia. Avevano le loro debolezze e perfino le loro cadute. Ricordiamo Pietro quando ha detto proprio la sera dell’ultima cena: “Non conosco quell’uomo, non so di che cosa parli!”. Ma l’ha detto per paura, ha sbagliato e Gesù l’ha perdonato. Infatti Pietro amava Gesù ed è stato il primo che ha professato la sua fede in Lui quando ha detto: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”. Apparendo a quelle persone, che Lui stesso ha scelto, Gesù ha voluto semplicemente costituire un gruppo di testimoni. In seguito tutti avrebbero creduto in Gesù grazie al loro annuncio e alla loro Parola.

Tra questi ci siamo anche noi che ogni domenica ci raduniamo a fare memoria di Lui e a proclamare la sua risurrezione nell’attesa della sua venuta nella gloria. Sono passate molte generazioni, sono passati circa duemila anni ma la fede è sempre la stessa: anche noi crediamo sulla parola di qualcuno che ci ha annunciato che Gesù è risorto, Gesù è vivo! Ed ora anche noi lo annunciamo adesso con la nostra vita, con le nostre parole, con la nostra celebrazione dell’Eucaristia che contiene la nostra professione di fede: “Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre”. I bambini di oggi sentono, ci guardano, si fanno le prime domande e a poco a poco nasce anche in loro la fede in Gesù che ha detto: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me non morirà in eterno!”.

Potremmo anche chiederci: ma Gesù potrebbe apparire anche a noi? Certamente! Se non appare a noi, come è apparso agli apostoli e ad altri, non è perché Lui fa preferenze tra le persone ma è perché possiamo continuare a credere in Lui ascoltando la sua Parola e continuando a sentire la sua presenza sicura e forte nella semplicità del pane che Lui ci ha detto di spezzare e condividere in sua memoria. In questo modo la nostra fede in Lui cresce ogni giorno di più, si rafforza, si purifica. Continuiamo a cercarlo per puro amore e non per curiosità, impariamo a desiderarlo con tutto il cuore e non solo superficialmente, impariamo a cercarlo anche in mezzo a tante difficoltà, anche quando il nostro cuore ci appare freddo, anche quando facciamo fatica a pregare, anche quando Gesù ci sembra un po’ sordo e lontano: lo cerchiamo ugualmente e così gli facciamo capire che noi vogliamo Lui, proprio Lui e lo vogliamo veramente e con tutto il nostro essere. Poi, quando verrà il giorno, Lui apparirà anche a noi, ma quel giorno noi non lo conosciamo. Può essere anche in questa vita, perché no? Oppure può essere nel giorno eterno quando lo vedremo nella pienezza della sua gloria e del suo amore per noi.

San Giovanni ha concluso il suo Vangelo con queste parole: “Questi fatti sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché credendo, abbiate la vita nel suo nome”. Ecco: questo è tutto: credere in Gesù per vivere! Oggi non è il giorno di ascoltare nuovi insegnamenti, e neppure il giorno di ascoltare esortazioni varie per un buon vivere. Oggi è il giorno in cui Gesù ci viene incontro e ci dice: “Io sono la VITA! Tu vuoi vivere? Vieni con me!”.

Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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