DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA DOMENICA IN ‘ALBIS DEPOSITIS’

Secondo il racconto dell’evangelista Giovanni, proprio quel giorno in cui Gesù era risorto, i discepoli sono rimasti chiusi in casa: erano tristi per tutto ciò che era successo e avevano paura dei Giudei che pensavano di essere riusciti finalmente ad eliminare un personaggio troppo scomodo. Avevano ragione di avere paura: era facile pensare che i Giudei avrebbero potuto farla finita anche con i discepoli di Gesù. Ma crediamo che, più ancora della paura, ci fosse il dolore nel cuore: avevano visto cose meravigliose stando con Gesù per circa tre anni, avevano ascoltato parole di grande valore per la vita, soprattutto avevano goduto della sua bellissima amicizia. E quando la sera dell’ultima cena Gesù ha chiesto: “Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?” Risposero: “Nulla”. È come dire che con Gesù avevano trovato anche una sicurezza di vita. Forse ci sarà stato anche un peso sulla loro coscienza: la sera dell’arresto loro sono scappati, si sono dispersi ancora per paura e hanno abbandonato il loro maestro e amico Gesù al suo destino! Si stavano rendendo conto di avere commesso una grave ingiustizia nei confronti di Gesù! Si erano dimostrati poveri amici, poveri uomini! Per completare il quadro occorre anche dire che alcune donne erano andate da loro a dire che Gesù era vivo ma loro non credettero e così si dimostrarono anche duri di cuore e di corta memoria, visto che Gesù aveva più volte parlato della sua morte e risurrezione! Tristezza e paura, dolore e rimorso nella coscienza, chiusura su di sé e durezza di carattere, senza passato e senza futuro: cosa manca per dichiarare un fallimento totale? Proprio nulla!

Ma è proprio a questi poveri uomini e poveri amici che Gesù vivo appare quando meno se lo aspettavano e li saluta con quella stupenda parola: “PACE A VOI!”.

Pace: cioè ogni benedizione dall’alto, da Dio, ogni bontà e bellezza, ogni abbondanza di cose buone, pienezza di vita e di gioia: tutto per voi perché io sono con voi, Dio è con voi! Voi che siete tristi, siate felici! Voi che mi avete abbandonato siete ancora i miei amici! Voi che avete dimenticato le mie parole ora vedete che vi ho detto il vero: sono risorto, sono con voi per sempre! Voi che pensavate di avermi perso ora mi ritrovate! Voi che pensavate di non avere un futuro ora vi preparo la strada che dovete percorrere. Voi che pensavate di aver perso tutto ora vi dono tutto e vi ricolmo di beni, di sapienza, di gioia, di vita!

Non è tutto meraviglioso? Sì, è un vero miracolo, è il miracolo della Pasqua!

E questo miracolo è possibile oggi, domani, sempre per ciascuno di noi! A tutti coloro che guardano a Gesù con un po’ di fede, Gesù dice le stesse cose e compie lo stesso miracolo della Pasqua: “Coraggio: la tua tristezza si cambierà in gioia! Non avere paura degli altri: io sono con te per proteggerti! Non avere paura del futuro: io sono con te per sempre e non ti abbandonerò. Non avere paura dei tuoi peccati: io ti amo e per questo ti perdono”.

Non c’è molta differenza tra noi e i discepoli: loro hanno visto Gesù che ha mostrato loro il fianco e le mani per far vedere che era proprio lui che era stato messo in croce. Quelle piaghe erano il segno certo della sua sofferenza per tutti. A noi invece questa certezza viene dal pane e dal vino che mangiamo e beviamo in sua memoria: è il corpo donato e il sangue versato per amore nostro! Ma il miracolo della Pasqua è identico ed è il miracolo che, se vogliamo, può rinnovarsi ogni giorno!

Eppure, davanti a queste cose abbiamo il coraggio di dire: tutto questo è ancora poco. Anzi, non siamo noi a dirlo ma è lui stesso: “Non accontentarti di così poco!”. Infatti tutto quello che ci dona è soltanto un aiuto per vivere con un po’ di serenità i nostri giorni.

Il vero e grande miracolo della Pasqua è un altro, ed è quando Gesù dice: “Ricevete lo Spirito Santo!”. Ma riflettere e gioire per questo miracolo è il tutto della nostra vita terrena e prende anche tutta l’eternità. Proprio per avere fatto di noi i suoi figli prediletti e averci chiamato a vivere la piena comunione con Lui noi loderemo Dio per tutta l’eternità!


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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