DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA DOMENICA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ

Quanto è triste sentire queste parole: “Hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio”! Chi odia Gesù? Chi odia Dio che è Padre? Nel Vangelo si parla spesso di Giudei ma non di tutti, solo una parte. Oppure si parla di scribi, persone istruite che sapevano leggere e scrivere ed erano esperti della Sacra scrittura, oppure del gruppo dei farisei, zelanti nel praticare la Legge di Dio e nel custodire le tradizioni. Tutte persone ferventi e attive nel difendere Dio che ha parlato a Mosè. Mosè insieme con i patriarchi e i profeti sono state persone che hanno fatto una straordinaria esperienza di Dio come salvatore grande, buono e potente e di fronte a Lui, tutti quegli dei adorati dagli altri popoli appaiono come un nulla. Tutta la storia del popolo di Israele è stata una crescita continua nella fede del Dio di Abramo e di Mosè: Dio è uno solo e si è rivelato ad Abramo nostro padre, ha parlato a Mosè e ai profeti! Per testimoniare questa verità tanti israeliti sono morti nelle persecuzioni del passato. Guai a chi tocca il nostro Dio che è unico e onnipotente, e tutti i pagani che adorano dei che non esistono sono dei poveretti che vagano nelle tenebre della loro ignoranza.

Per questo, quando alcuni israeliti hanno sentito Gesù parlare di Dio come suo Padre che lo ha generato e che lo ha mandato in mezzo a noi, hanno fatto vari tentativi per eliminarlo. E quando ha detto, davanti al tribunale supremo, che un giorno sarebbe apparso nella gloria alla destra di Dio onnipotente non hanno più sopportato queste parole che per loro erano una bestemmia: infatti avevano sempre creduto che Dio è uno solo! Chi è questo Gesù che era davanti a loro come un prigioniero, debole e impotente perché legato, e che si paragona a Dio così da pretendere di sedere alla sua destra? Per loro era chiaro che Gesù doveva essere eliminato mediante la condanna a morte! Aveva toccato qualcosa di troppo grande e sacro come l’unicità di Dio: Dio è uno solo e non possono esserci due dei e nemmeno tre o quattro.

Perché tutto questo? Gesù non sapeva forse che parlare del Padre che lo ha mandato e parlare di se stesso come uguale al Padre poteva essere pericoloso e che le menti umane sono troppo piccole e lente nell’accogliere certe cose? Certo che lo sapeva, ed è per questo che è andato molto piano con altre persone, in particolare quelli che si era scelto perché stessero sempre insieme. In realtà non è questione di mente ma di cuore. Anche la mente di Simone, Andrea, Giovanni, Maria di Magdala e degli altri erano deboli e incerte ma a poco a poco si sono legati sempre più a Gesù in un rapporto di vera amicizia, insomma erano aperti all’amore. Gli altri, quelli che hanno rifiutato Gesù e alla fine lo hanno condannato, non erano aperti all’amore. Loro erano attaccati alle loro tradizioni, erano attaccatissimi alle parole della Legge, erano molto fieri dell’identità del popolo, della sua indipendenza e anche della purezza della razza, erano orgogliosi di essere stati scelti da Dio ma così tanto da disprezzare gli altri perché diversi. Così a poco a poco si sono chiusi ad ogni messaggio d’amore e ad ogni novità che proveniva dal Dio vivente. dal Dio vivente. Incapaci ad amare come potevano capire qualcosa di Dio che è amore? Di loro Gesù dice che “hanno visto opere che nessun altro ha mai compiuto” eppure si sono induriti sempre più fino ad odiare Gesù e il Padre che lo ha mandato. Gli altri invece si sono aperti all’amicizia con Gesù e ogni giorno compivano sempre nuove scoperte sulla sua bontà, la sua forza, il suo amore e l’hanno accettato come uno che dice sempre la verità. Anche loro ascoltando certe parole di Gesù hanno provato alcune difficoltà ma hanno perseverato con pazienza.

Così come dobbiamo fare anche noi. Allora Gesù con il Padre ci donano lo Spirito Santo che con molta calma e molta dolcezza ci introduce nel mistero dell’amore che è Dio. L’amore è un mistero da vivere quotidianamente, non è un argomento da discutere o su cui ragionare. Questo mistero da vivere, oggi, lo chiamiamo Santissima Trinità! Se lo viviamo nella semplicità dei nostri giorni a partire dalle nostra famiglie siamo sulla strada buona per comprendere chi è veramente Dio. Lo Spirito Santo con la sua fantasia illimitata, ci dice continuamente: “Guarda Gesù! Fai come Lui! Ascolta le sua parole! Compi anche tu la volontà del Padre! Non avere paura e fidati anche tu del Padre come si è fidato Lui!”. Imitando Lui, Gesù, entriamo nel mistero dell’amore di Dio e così il cuore arriva facilmente là dove la mente fa molta fatica.

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

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