DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE 1ª DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

Queste parole del Vangelo di Marco sono la conclusione di tutto il libro. Gesù è risorto da morte e si mostra vivo ai suoi amici. Purtroppo sono rimasti in undici, da dodici che erano. Infatti uno di loro, Giuda, ha abbandonato il gruppo e ha consegnato il suo Maestro al Sinedrio, che poi l’ha condannato a morte. E’ la sera del giorno che noi chiamiamo Pasqua, il giorno della risurrezione di Gesù. Gesù non è apparso subito al gruppo degli apostoli. Certamente li ha messi a dura prova. E’ apparso prima ad alcune donne e poi anche ad altri discepoli e ha mandato loro dagli apostoli a dire che Lui era vivo! Ma loro non hanno creduto! Oggi vediamo che “Gesù li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto!”. Gli apostoli si sono certamente chiesti: “Perché Gesù è apparso prima agli altri? Non siamo forse noi gli amici che sono sempre stati con Lui? Avevamo diritto a vederlo noi per primi!”.

Ma anche questo contiene un grande insegnamento per tutti noi. Quando Dio vuole fare qualcosa di grande e di straordinario sceglie sempre strumenti inadeguati e poveri. Oggi vediamo che sceglie undici uomini increduli e duri di cuore da mandare in tutto il mondo a proclamare il Vangelo ad ogni creatura. Ma come faranno le persone che sono state incredule e dure di cuore ad andare a dire a tante altre persone, anzi a tutti i popoli: “Credete in Gesù, Figlio di Dio, che è vivo ed è risorto da morte!” ? La reazione più naturale sarebbe questa: “Ma come? Proprio voi che non avete creduto a chi vi ha parlato di Gesù risorto da morte venite a dirlo a noi? E perché dovremmo credere a quello che ci dite?”. Ma Dio agisce così e nessuno può dirgli: “Ma perché fai così”. In verità san Paolo ce lo dice il motivo: “Perché la potenza di Dio appare più chiaramente con la nostra debolezza!”.

Quegli Undici uomini, ancora disorientati per tutto quello che era successo in quei giorni, rimproverati da Gesù per la loro incredulità e durezza di cuore, proprio loro Gesù ha scelto, e ha dato loro come destinazione il mondo intero, ogni creatura. E di loro si dice che partirono e predicarono dappertutto e il Signore agiva insieme con loro, cioè non li ha mai abbandonati ed è stato con loro in ogni luogo dove sono andati. E’ impressionante il comando di Gesù: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura!”.

Questa storia è cominciata il giorno di Pasqua, quando Gesù è risorto da morte ma ora continua, duemila anni dopo, e continua con noi. C’è ancora di mezzo la povertà della nostra fede, magari anche la durezza del nostro cuore. Siamo persone deboli e ci sentiamo incapaci. Ma c’è di mezzo anche la grande fiducia che Dio ripone in noi e non solo conferma il suo amore per noi ma ci sceglie perché il suo amore lo vuole far arrivare a tutti, proprio a tutti e non semplicemente a tanti o alla maggior parte. Così ci dice l’apostolo Paolo: “Dio, nostro salvatore, vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità”.

Tutto questo è una cosa estremamente grande e seria: si sta parlando di salvezza che è il contrario della perdizione e della morte! Si sta parlando di conoscenza della verità che è il contrario della menzogna e della falsità! Si sta parlando di Vangelo che vuol dire “BELLA NOTIZIA” che è il contrario di tante brutte notizie o di storie vuote! Guardiamoci in giro: non è mancanza di rispetto ammettere che tanta gente non vive nella luce della verità, che tanta gente non è sulla buona strada.

Eppure Dio ama tutti perché tutti sono suoi figli e vuole servirsi di noi per raggiungerli e far sentire tutto il suo amore. Se Dio ci ha chiamato e ci dice: “Andate …” dobbiamo andare e annunciare. Certo, con la vita prima che con le parole, con la nostra testimonianza e il nostro stile di vita prima di tutto. E il primo modo di annunciare la buona notizia di Gesù è quello di far vedere che siamo veramente contenti di avere un amico e un Salvatore così grande e così buono come Gesù!

Come ricordo di questa Giornata missionaria che viene celebrata in tutto il mondo cristiano facciamo nostre queste parole di Papa Francesco: “Se si segue Gesù felici di essere attratti da Lui, gli altri se ne accorgono. E possono stupirsene!”

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

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