Da molti anni salgo a Ballabio, porta della Valsassina, e fin da bambino quando mi affacciavo nella piana cominciavo a capire che i pur confortevoli condomini di Cinisello Balsamo erano alle spalle e respiravo la prima vera aria di montagna. Il verde dei prati attorno al paese erano garanzia di libertà e corse a perdifiato ma ora ho purtroppo scoperto che uno dei luoghi da me preferito è in pericolo e non posso che esprimere amarezza e quasi “cordoglio” per la decisione che l’Amministrazione comunale sta avallando con la costruzione di un altro anonimo e grigio capannone proprio in quel grande spazio verde in via per Morterone.
Non sono infatti l’unico a chiedermi come sia possibile che quell’angolo di Trentino che i Ballabiesi hanno di fronte alla porta di casa con vista su Grignetta e Due mani venga distrutto con un timbro quando con un po’ di buona volontà e oculatezza politica e amministrativa si possono senz’altro trovare soluzioni alternative che consentano di onorare le esigenze del lavoro ma anche la salvaguardia di un impareggiabile spicchio di Natura in un mondo che sembra, invece, guardare solo al profitto.
Pessimo biglietto da visita. L’idea di salire a Morterone, uno degli ultimi simboli dell’integrità della montagna Lombarda, e vedere che il “mio Barech” è diventato la succursale di una inguardabile zona industriale mi rovina la digestione e ancor di più non sopporterei di vedere estromesse dalla tenere erbetta le miti caprette della vicina azienda agricola, costringendole per sempre a pascolare sull’asfalto che ora usano per libera scelta e solo per tornare alla loro baita. Ripensateci!
Un turista affezionato