BARECH, DUBBI DEI ‘RIBELLI’: “NON TROVA RISCONTRO IL PROSPETTATO RISCHIO DI DELOCALIZZAZIONE”

BALLABIO – Nuova presa di posizione della frazione “ribelle” nella maggioranza in consiglio comunale, sul tema del progetto di espansione della Combi Arialdo di Ballabio sul terreno del ‘Barech‘. Il gruppo che fa capo alla ex sindaca Alessandra Consonni interviene esprimendo vicinanza ai lavoratori dell’impresa ma sottolineando anche la mancanza di conferme dei paventati pericoli di “fuga dal paese” della ditta nel caso di bocciatura del suo sviluppo nel pratone vicino all’attuale sede.

Così i 4 esponenti (tre dei quali con diritto di voto in consiglio):

Vicini ai lavoratori e ai cittadini nella trasparenza 
Non trova riscontro il prospettato rischio di delocalizzazione

Come assessori e consiglieri comunali di maggioranza esprimiamo assoluta vicinanza ai dipendenti della Combi Arialdo, trascinati in una spiacevole ribalta dalla discutibile gestione di una vicenda amministrativa, che avrebbe dovuto essere affrontata con la dovuta trasparenza e con l’opportuno coinvolgimento di lavoratori e cittadini.

L’apprezzamento per i lusinghieri risultati di questa importante azienda ballabiese unisce tutti noi ed è stato concretamente dimostrato dalla consegna della benemerenza civica alla memoria del fondatore,

proprio dalle mani del sindaco Alessandra Consonni. Nondimeno, abbiamo il dovere di valutare con cognizione di causa una operazione di eccezionale importanza dal punto di vista economico e delle

ricadute sulla qualità della vita dei cittadini.

Cognizione di causa a cominciare dalla motivazione che è stata presentata per ottenere un accordo “particolare” con la pubblica amministrazione: l’intesa per consentire alla ditta Combi di realizzare una nuova sede più grande sul pascolo del Barech viene motivata dalla volontà di scongiurarne la “delocalizzazione” fuori Ballabio.

Abbiamo chiesto conferme di tale prospettiva ai sindacati più rappresentativi senza che tale possibilità venisse avvalorata. Nello specifico, il sig. Ivan Martorano, della CGIL, sindacalista che segue l’azienda

Combi, ha precisato di aver appreso solo dalla nostra e-mail l’eventualità della delocalizzazione. Possibile, dunque, che nessuno, prima di avallare il rischio di delocalizzazione come motivo per un accordo di questa importanza per il paese e del valore di milioni, si sia informato presso i rappresentanti dei lavoratori per sapere quanto ritenessero concreta tale eventualità?

Si tratta di un’altra questione che dovrà essere chiarita nell’incontro che abbiamo chiesto e che il sindaco pare orientato a organizzare e al quale invitiamo, sin d’ora, tutti i lavoratori. Per concludere, accertare la fondatezza delle motivazioni di un accordo particolare con un’impresa, come amministratori pubblici ci appare doveroso, in quanto indispensabile per garantire a tutte le aziende le medesime opportunità di sviluppo.

Alessandra Consonni, assessore
Caterina Longhi, ex assessore
Marco Pedrazzini, consigliere comunale, ex capogruppo
Luca Pirovano, consigliere comunale, ex assessore

Foto: la benemerenza alla titolare della Combi Arialdo Maria Dina Rupani