DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELL’11ª DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Quando abbiamo celebrato la festa di Maria Assunta in cielo, abbiamo letto il suo cantico di lode: “L’anima mia magnifica il Signore …”. In quel cantico Maria loda anche l’azione di Dio nella storia quando dice: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, – ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote”. Oggi la Parola di Dio ci presenta due storie che apparentemente sono diverse e lontane l’una dall’altra ma in realtà sono molto simili perché hanno in comune una grande ingiustizia e la conclusione: Dio a un certo punto capovolge la situazione.

La prima storia è un fatto capitato durante il regno di Acab, re d’Israele nell’VIII secolo a. C. Questo re si è lasciato prendere dal desiderio di avere una vigna di proprietà di Nabot, che l’aveva ereditata dai suoi padri e quindi la considerava come un dono di Dio. Nabot non aveva nessuna intenzione di cederla al re solo perché era il re. Allora la regina Gezabele che era di origini siriane, moglie di Acab, non si fece scrupolo di far uccidere ingiustamente Nabot per regalare la sua vigna al re ed esaudire il suo desiderio. Ai suoi occhi il re poteva fare tutto ed ottenere tutto e restare impunito. Il re è sopra la legge. Ma non è così agli occhi di Dio che vede tutto e giudica. In questo caso manda il suo profeta Elia che dice al re: “Hai assassinato e ora rubi!” e aggiunge una terribile profezia: “Nel luogo dove i cani lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue!”. Qualche anno dopo il re viene casualmente colpito da una freccia durante una battaglia e il suo sangue colava sul fondo del carro da guerra. Alla sera il re, esausto per la perdita del sangue, morì. I soldati portarono il carro per lavarlo alla fontana dove si lavavano le prostitute e lì i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola del Signore, pronunciata dal profeta Elia. Ecco Acab, il potente che viene rovesciato dal suo trono. Anche il re è soggetto alla legge. La parola di Dio NON UCCIDERE e NON RUBARE vale anche per il re e per tutti quelli che sono al potere, alla guida dei popoli in ogni tempo della storia e in ogni angolo della terra. Agli occhi di Dio la vita di un solo uomo, in questo caso Nabot, uomo giusto falsamente accusato e condannato a morte, vale di più dell’ordine costituito in un regno. Per un solo uomo condannato ingiustamente Dio rovescia una intera dinastia regale e sovverte l’ordine statale.

Quanto dovrebbe farci riflettere tutto questo! I potenti dovrebbero tremare, gli umili e i poveri invece dovrebbero sempre sperare, sapendo di essere sotto lo sguardo di Dio che veglia su di loro ed è pronto a riscattarli.

La seconda storia è quella di Gesù. Non è un fatto storico, è una parabola inventata per invitare a riflettere e trarre delle conclusioni per la propria vita. Qui c’è un uomo ricco che pensa solo a mangiare, bere e godere dei beni materiali che la vita gli ha offerto. Accanto a lui c’è un povero che muore di fame. Ma viene per tutti e due il momento della morte: il povero è innalzato nella gloria ed è accolto nelle braccia del padre Abramo, il ricco viene gettato nel luogo dei tormenti. La situazione in questa vita viene completamente rovesciata “nel mondo che verrà”. Proprio come aveva detto Maria: il povero Lazzaro viene ricolmato di beni, il ricco è mandato via a mani vuote.

Ma in questo storia Gesù aggiunge anche un messaggio nuovo, un invito alla conversione rivolto a tutti coloro che nella loro incoscienza continuano a vivere come se nulla dovesse mai cambiare, come se la vita fosse una questione di fortuna: chi ha tante ricchezze può permettersi di goderla, che è povero peggio per lui! Nella vita risuona la Parola di Dio che viene proclamata in tanti modi e in tante situazioni. “Hanno Mosè e i profeti; ascoltino loro!” dice Abramo al ricco che ha cinque fratelli che vivono anche loro in modo spensierato e godereccio. Ascoltando la Parola di Dio (Mosè e i Profeti) potrebbero risvegliare la loro coscienza, accorgersi delle ingiustizie, accorgersi dei fratelli in umanità che sono poveri e hanno bisogno del loro aiuto per vivere, così potrebbero cambiare vita per entrare un giorno nel regno della vita eterna!

Riflettendo su queste storie abbiamo la possibilità di condividere la fede di Maria che si è affidata totalmente a Dio che guida la nostra vita personale e la vita della storia.

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone

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