L’OPINIONE/AL DIBATTITO DEI CANDIDATI SINDACO DONISELLI “SCOLASTICO”, BUSSOLA “RETICENTE”

Egregio Direttore,
complimentandomi per l’iniziativa di mettere, finalmente, a confronto i candidati alla carica di sindaco del nostro paese non posso che darle atto del grande equilibrio sfoggiato nel gestire con padronanza e perfetta Par condicio i “2 galletti” che come sappiamo uno è di troppo nel “pollaio” e presto, il vincente, lo vedremo all’opera in Comune ma soprattutto e come entrambi dicono, per il bene comune.

Solo un paio di considerazioni, una più amministrativa e l’altra politica.

Da subito è apparsa evidente la maggior conoscenza delle “carte” e della situazione generale del comune messa in campo dal dimissionario Bruno Bussola, rispetto al metodo di lavoro più volte ostentato dallo sfidante Tranquillo Doniselli che ha puntato, durante tutta la serata e ad ogni quesito, sull’esperienza professionale maturata in ambito di privata intrapresa  che presto vorrebbe traslare tout court in un contesto così diverso e per certi versi più imbrigliato nei  lacci e lacciuoli della burocrazia comunale. Se Doniselli ha sparato tutte le sue cartucce puntando anche sulla sua futura trasparenza, per quanto riguarda Bussola e nonostante la maggior conoscenza degli incartamenti chiamati in causa, è rimasta nell’aria  non del tutto chiarita quella palpabile sensazione di “non detto” che lo ha accompagnato anche nel breve periodo che lo ha visto ai vertici di Ballabio e questo non solo per quanto riguarda lo spinoso e incombente progetto “Barech”. In conclusione, se il primo è sembrato troppo “scolastico” il suo competitor, al solito, è parso “reticente“. 

Siamo di fronte a liste civiche o politiche? Tra il folto pubblico intervenuto ho potuto verificare anche la finale insoddisfazione di chi, almeno in sede pubblica, sperava fosse ufficialmente svelato la natura della rispettiva appartenenza politica e dunque da come sarà diversamente caratterizzata l’azione amministrativa fra otto giorni scarsi. A precisa domanda il Tranquillo ha tranquillamente glissato facendo finta di cader dal pero e di non sapere che in lista con lui c’è nientemeno che il segretario provinciale del rinnovato PD. Il Giovanni Bruno, da par suo, non ci ha neppure provato a vestire i panni del Remigino della politica locale e ciò in considerazione del fatto che i leghisti di ogni ordine e grado si sono più volte e invano precipitati in paese a dar sostegno ad ogni suo inciampo. C’era poco da smentire. Quel che non si comprende è il perché  entrambi gli aspiranti al soglio quasi pontificio, ancora a pochi giorni dal voto, si ostinino a nascondere con una piccolissima foglia di fico la vera matrice delle rispettive idee politiche dietro la facciata di un maldipinto e così marginale civismo, davvero  poco rispettoso dell’intelligenza ma anche del discernimento dei loro compaesani ed elettori di Ballabio cui chiedono il voto. Pulcinella avrebbe decisamente saputo far meglio.

Nota a margine. Oltre ai soliti e generici argomenti tipo pista ciclabile, centro raccolta rifiuti e biblioteca, tanto per elevarsi un po’ dalla tanto vituperata ordinaria amministrazione, anch’io avrei avuto il piacere che i candidati si sbilanciassero su progetti legati, ad esempio, al tema della Cultura, valorizzando in particolare le radici delle nostre peculiarità locali favorendo la conoscenza, soprattutto per i più giovani, delle tappe della storia anche casearia del nostro paese come ricordato ieri da Ballabio News ma invece salvo qualche fugace e un po’ ironico accenno a taleggio e gorgonzola, nulla di più: evidentemente anche a Ballabio fra i nostri futuri amministratori è dura a morire la convinzione che “Con la cultura non si mangia” e tantomeno si acchiappano voti.

Un elettore ancora indeciso

 

.