BALLABIO – Interessante serata proposta dal CAI Sts di Ballabio con Maurizio Zambelli, il viaggiatore non convenzionale, che ha presentato il suo libro ‘L’equilibrio dinamico’, al centro polifunzionale di Ballabio Due Mani. Un libro che è una raccolta di tutto quello che ha visitato e visto come sciatore alpinista e ciclista.
“Ho cominciato a fare sci d’alpinismo a militare e da lì è iniziata la mia passione”, ha detto Zambelli. Una delle sue prime esperienze è stato un 6000 in Alaska; nel 1990 all’Elsbruks con degli amici russi conosciuti precedentemente (due guide moscovite) affrontò gli Urali, successivamente in Kamkatcha (zona militare trasformata in cuscinetto dopo che la Russia vendette l’Alaska agli Stati Uniti). Una zona formata da tantissimi vulcani, una natura incontaminata e selvaggia e “a portarci sul campo base fu un elicottero direttamente dall’Afghanistan”.
“Col regime precedente russo, gli alpinisti venivano stipendiati dallo stato”, ha precisato Zambelli che poi ha continuato: “L’anno scorso ho deciso di mettere in bella copia 35 anni dei miei viaggi tramite diario che scrivevo a mano raccontando i luoghi le persone e le mie sensazioni”. Durante la presentazione del libro, ha parlato della Bolivia, uno dei suoi più bei viaggi, ricordando come “viaggiando in bicicletta ogni giorno era un paesaggio diverso.”
Ha parlato poi anche della Grecia dove si scia vedendo il mare, così come anche a Creta, che è stata una “esperienza unica”. Maurizio ha girato veramente tante zone anche nell’est Europa, con il suo partner di avventura Franco Scotti. Gli è stato chiesto come mai abbia scelto il titolo ‘L’equilibrio dinamico’: “Perché sia per sciare che per andare in bicicletta devi avere un equilibrio dinamico per adattarti alle varie forze esterne, oltre che stare in equilibrio con famiglia lavoro e passione.”
Impressionante la traversata del deserto del Salar in bicicletta: più di cento chilometri sul sale per poi arrivare al vulcano Licancabur pedalando a 4400 metri e passando dai gayser della Magnana con temperature che di notte sono arrivate a -15. Maurizio e i suoi compagni di avventura hanno così raggiunto il vulcano a 5900 metri. Infine un video tributo per ringraziare tutta la squadra che ha affrontato il viaggio insieme: Mariano, Giovanna, Giulio, Antonio, Renato, Gianni, Maurizio e Ruggero.