DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE. PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO

Giuseppe e Maria, due giovanissimi sposi, conservavano nel cuore alcuni segreti che solo loro conoscevano. Erano segreti impossibili da comunicare ad altri. Il più grande di questi segreti era l’origine del loro bambino: l’opera dello Spirito Santo in Maria! Eppure si sono adattati con semplicità a fare quello che tutte le altre coppie facevano quando avevano un bambino maschio come primogenito: offrirlo al Signore! Perché? Perché il figlio primogenito rievocava nella mente degli israeliti la drammatica notte della Pasqua antica, anzi la loro prima Pasqua, quando sono usciti dall’Egitto. Con la morte dei primogeniti in tutto l’Egitto la superpotenza egiziana è stata piegata mentre i primogeniti degli Israeliti sono stati salvati! La volontà degli Ebrei chiamati da Dio sul monte per celebrare una alleanza era quella di partire ma la volontà del Faraone non si è mai lasciata piegare e non ha mai ceduto a nessuna supplica nonostante tutte le disgrazie diventate famose come “le piaghe d’Egitto”.

Tutti pensavano che l’Egitto e il Faraone con il suo esercito fossero la maggiore potenza economica e militare che si potesse pensare. Una folla di schiavi disorganizzati e sbandati come poteva immaginare di sfuggire al Faraone o semplicemente di convincerlo a lasciarli andare via? Eppure Dio, che si stava rivelando al Popolo come il liberatore dalla schiavitù, quel Dio di cui avevano sentito parlare per le tradizioni e le storie raccontate e tramandate di padre in figlio, quel Dio che diceva di essere sceso a liberarli perché aveva visto la sofferenza del suo popolo e aveva sentito compassione, proprio Lui è stato capace di piegare la superpotenza egiziana! E quel bambino figlio primogenito di quella giovane coppia, si chiamava proprio GESÙ, che vuol dire DIO è SALVATORE! Ma in quel giorno quel bambino si sarà comportato come tutti i bambini di questo mondo quando hanno quaranta giorni: qualche pianto, qualche poppata e tanto dormire! Dove sta la salvezza di Dio? 

Dove sta la sua potenza? In particolare quella potenza che Dio ha manifestato con molta evidenza sconfiggendo l’esercito egiziano? In questo bambino sembra prevalere la debolezza! 

Ma Giuseppe e Maria lo portano a Dio per dirgli: questo bambino è tuo! Tu lo hai donato a noi! E noi ce ne prenderemo cura! Mediante i primogeniti in Egitto tu hai operato la salvezza del tuo popolo. E anche adesso mediante questo bambino compi ancora la tua opera di salvezza. 

Nel racconto che abbiamo ascoltato, abbiamo sentito che “il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui”. Questo stupore l’avevano provato anche la notte della nascita quando sono arrivati i pastori che erano stati avvisati dagli angeli. Gesù è nato in un posto dove c’erano degli animali, visto che è stato deposto in una mangiatoia. Ma nessuno è andato in giro di notte a dire che era nato un bambino speciale. I pastori hanno gioito nel vedere che tutto era disposto come gli angeli avevano descritto in anticipo. E senz’altro avranno raccontato la visione a Maria e Giuseppe. Oggi non appare nessun angelo. Oggi ci sono due persone molto anziane, un uomo e una donna, Simeone e Anna. Di Simeone non si dice che era un sacerdote, si dice semplicemente che era un uomo giusto e pio e che aspettava il momento in cui Dio avrebbe visitato Israele per consolarlo in tutte le sue disgrazie e sofferenze.

Di Anna si sottolinea la breve durata del suo matrimonio e tutto il resto della sua lunga vita come vedova, ma anche lei molto pia, come Simeone. Queste due persone buone, che amavano sinceramente Dio, erano animate dalla sapienza dello Spirito Santo: proprio loro hanno riconosciuto in quel bambino che Dio stesso lo aveva mandato. Nella sua debolezza hanno riconosciuto la forza di speciale di Dio! Infatti dove sta la debolezza e la forza? Come si fa a dire che un bambino è debole? Quanta forza spirituale è portata in una famiglia da un bambino che nasce? E anche quanti cambiamenti di vita e di abitudini porta un bambino quando entra in una famiglia? La debolezza di Dio è più forte della potenza degli uomini, dice l’apostolo Paolo. Ma per riconoscere anche oggi la forza di salvatrice di Dio che si manifesta nella nostra debolezza occorrono gli occhi della sapienza e del cuore come Simeone e Anna. È lo sguardo profondo che va al di là della superficie e non si accontenta di cose passeggere. È lo sguardo che nasce in noi quando prendiamo confidenza con lo Spirito Santo.

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone