BALLABIO – Il tradizionale confronto dialettico tra Manuel Tropenscovino di Ballabio Futura e il sindaco Bussola si sposta dal consiglio comunale a un piano… continentale. Oggetto, uno scambio non esattamente cortese a proposito del piano di riarmo europeo voluto da Ursula von der Leyen che – come noto – ha spaccato il centro destra italiano, con la Lega contrarissima. Dal segretario e vice premier Salvini, giù fino proprio a Ballabio – dove il borgomastro scrive così sui propri canali social:
In 3 anni di guerra l’Europa non è stata capace di convocare un solo tavolo tra Russia e Ucraina per la ricerca della pace.. ed ora vogliamo dargli un esercito comune per fare la guerra? NO GRAZIE!
A breve giro di posta e sempre via social, ecco la replica (critica) di Tropenscovino nel suo ruolo di consigliere comunale (sempre senza scordare che il giovane ballabiese è anche segretario provinciale del PD lecchese:

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Bussola ha letto le osservazioni del doppio avversario politico (in Comune e nella politica lecchese e nazionale) e ha risposto infine con queste parole durissime:
L’attacco frontale del segretario provinciale del PD non mi stupisce.. questo è il suo stile.. vorrebbe mettere il bavaglio a chiunque la pensi diversamente da lui e, da quello che scrive, sembrerebbe che lui si ritenga l’unico titolato a parlare di tematiche sovracomunali.
Tante altre volte ho ritenuto non valesse neanche la pena replicargli.. ma su questo tema, mi spiace, voglio dire la mia e penso di averne pienamente il diritto, non perché sono sindaco o perché sono laureato in economia politica, ma perché sono uno dei tanti italiani pensanti, assolutamente contrari alla guerra!
E voglio prendere una posizione netta sia contro il “ReArme Europe” sia contro l’ombrello nucleare francese proposto all’Europa da Macron.
Ho letto attentamente la prima bozza di punti strategici del “ReArme Europe” e in realtà mi sembra che sia proprio Manuel Tropescovino a non averla letta o, quantomeno, a non averla capita!
Come fa ad appoggiare un piano che, almeno nella sua versione iniziale, prevede l’utilizzo dei fondi di coesione per progetti di difesa militare anziché destinarli alla riduzione delle disuguaglianze economiche tra le regioni europee attraverso investimenti in infrastrutture, formazione e sviluppo economico?
Come fa ad appoggiare un piano che prevede 150 miliardi di euro per investimenti militari condivisi con soldi che dovranno essere restituiti seppur dilazionati nel tempo?
Rispetto l’dea di tutti ma ribadisco, con forza, la mia contrarietà ad una Europa che per 3 anni non è stata capace di far nulla per la pace e che ora, a distanza di soli 2 giorni dalle dichiarazioni di Trump, è stata capace di elaborare un piano per la guerra.
Per fermare i cannoni non ci voglio nuove armi ma più diplomazia.
A cominciare dalla piccola Ballabio.
Finirà qui la disputa internazionale in salsa ballabiese?
Scommetteremmo sul no…
BN