LO “SCONTRO” DI SINDACO E VIGILI CON MIGRANTI AGGRESSIVI: DENUNCIA DI BUSSOLA, DUE ALLONTANATI

BALLABIO – Mercoledì 8 ottobre quattro giovani di origini egiziane, ospiti del Centro di accoglienza sulla Provinciale sono stati protagonisti di un episodio di cronaca. Avrebbero molestato (verbalmente) una giovane del posto, 25enne, che si è sentita “minacciata”, poi due di loro hanno litigato con la Polizia locale di Ballabio e successivamente con il sindaco Giovanni Bruno Bussola. Ma andiamo con ordine: prima il “pedinamento” della giovane, poi i soccorsi portati da un’ambulanza a uno dei quattro, un ventenne visibilmente ubriaco che è stato portato al ‘Manzoni’ per intossicazione etilica (il mezzo sanitario è stato scortato dai Carabinieri giunti sul posto). Poi la pesante discussione con i vigili giunti in via Mazzini, a pochi passi dal municipio: due dei tre migranti apparivano aggressivi e quando il primo cittadino è arrivato sul posto è stato insultato e minacciato (di strangolamento, con tanto di gesto chiarissimo, ripreso dalle videocamere). Giovedì, lo stesso Bussola ha sporto denuncia alla Locale per minacce a pubblico ufficiale.

Il sindaco ringrazia comandante e agenti dell’ufficio ballabiese, oltre a Prefettura e Questura di Lecco – che hanno avviato l’iter per la revoca dell’accoglienza nei confronti dei due egiziani dimostratisi violenti, nel frattempo già spostati da Ballabio. “Il Cas (nell’immagine qui a sinistra) finora non ha dato problemi – dichiara Bussola – ma esprimo il mio disappunto per un sistema dell’accoglienza che, così, dimostra di non funzionare”.

L’episodio ha suscitato scalpore in paese, dopo che apparentemente la questione era stata valutata più per l’intervento dell’ambulanza in centro che per il “contorno”, grave, dell’accaduto.

I cinque migranti che portarono in Comune il portafogli di una ballabiese

E se da un lato secondo quanto appreso dalla nostra redazione nulla di “fisico” si è registrato, i fatti di mercoledì mettono in evidenza un evidente paradosso: per anni gli ospiti del centro di accoglienza situato all’uscita del paese hanno convissuto con i ballabiesi senza particolari problemi mentre la vox populi (alimentata specialmente dai poco credibili social) lamentava atteggiamenti “sconvenienti” da parte di un singolo straniero; quest’ultimo, da qualche tempo non più presente nel Cas locale, in realtà non ha mai infastidito nessuno malgrado (pare) avesse comportamenti violenti all’interno della struttura. Ora invece il recente episodio rischia di far riemergere tensioni immotivate, sopite ma poco onorevoli. I due protagonisti principali sono destinati all’allontanamento, probabilmente anche all’espulsione dall’Italia, un altro è finito all’ospedale e il quarto sembra si sia limitato ad assistere agli eventi. Ma già in paese qualcuno parla di necessità di chiudere il Centro sulla Provinciale.

Lo stesso sindaco, che pure appartiene a una forza politica non esattamente “tenera” rispetto alle tematiche dell’immigrazione, conferma che (almeno finora) quella realtà con decine e decine di ospiti per lunghi anni non ha generato particolari problemi, se non per fatti interni – in un contesto difficile nel quale è possibile che si creino momenti di tensione. Ecco, l’auspicio è che quel clima tutto sommato controllato (con le solite lamentele per i giovani che girano a piedi per le strade, magari poco visibili nelle ore di buio e quant’altro) continui a essere tale e che dunque un momento certamente spiacevole come quello vissuto l’altro giorno rimanga circoscritto e non si debba ripetere.

Considerando che di gente alterata dall’alcol, come dire, non ne manca nemmeno tra i nostri connazionali.

BN