BALLABIO – Nonostante la pioggia battente, la comunità di Ballabio ha voluto onorare il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate con un corteo solenne e partecipato, anticipato ad oggi, 2 novembre, per permettere la partecipazione della cittadinanza. Autorità civili, militari e religiose, associazioni e cittadini si sono ritrovati per rendere omaggio a chi ogni giorno difende la sicurezza e i valori della Repubblica.
Il momento più toccante della cerimonia è stato il discorso del sindaco Giovanni Bruno Bussola, pronunciato davanti al monumento ai caduti.
Il sindaco ha aperto il suo intervento ringraziando i presenti e ricordando il significato profondo della giornata: “Celebriamo oggi il Giorno dell’Unità Nazionale e rendiamo onore alle Forze Armate esprimendo massima gratitudine per il loro lavoro, un lavoro quanto mai prezioso e necessario ma, nel contempo, estremamente difficile e rischioso”.
Con commozione, il primo cittadino ha rivolto un pensiero ad Aniello Scarpati, il poliziotto deceduto la scorsa notte a Torre del Greco, e ai tre carabinieri caduti a Castel D’Azzano il mese scorso: Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà.
Ma il discorso non si è fermato alla commemorazione. Il sindaco ha denunciato con fermezza gli episodi di oltraggio alle forze dell’ordine e ha invitato la cittadinanza a non voltarsi dall’altra parte: “Vi sono decine, centinaia di episodi ogni anno dove le nostre forze dell’ordine vengono dileggiate e oltraggiate. È a tutto questo che dobbiamo avere la forza di dire no”.
Con tono accorato, Bussola ha tracciato un parallelo tra le battaglie del passato e quelle odierne, individuando nell’indifferenza il nemico più insidioso: “Oggi, noi tutti, non combattiamo più con un nemico in carne ed ossa, in trincea, bensì con un nemico silente e insidioso che sta facendo breccia nei nostri cuori: l’indifferenza. Un popolo diviso – ha ricordato – accetta qualunque repressione. Un popolo diviso accetta che delle macchine sostituiscano l’uomo, a vantaggio esclusivo di pochi”.
Il discorso si è concluso con un appello alla solidarietà, al lavoro, alla speranza e alla sicurezza per tutte le generazioni. Il sindaco ha indicato nei nomi incisi sulla lapide il simbolo della forza necessaria per affrontare le sfide future: “Oggi più che mai, abbiamo bisogno del loro esempio per affrontare i difficili tempi che ci aspettano”.
RedBal






