LA STORIA E I RICORDI DEI CUSTODI PER BEN 35 ANNI DELLA COLONIA FERROVIERI DI BALLABIO

COLONIA RICORDI VERGOTTINI (2)BALLABIO – Se n’è andata pochi giorni fa, all’età di 89 anni, la signora Adele Valtolina, vedova di Benedetto Vergottini (nella foto a destra) – con il quale è stata per lunghi anni custode della colonia dei ferrovieri di Ballabio. “I miei genitori hanno lavorato per la colonia O.P.F.S. (Opera di Previdenza Ferrovie dello Stato) per ben 35 anni” – racconta Gianpiero Vergottini, uno dei tre figli della coppia -. Mio papà Benedetto era molto conosciuto con il soprannome di Barba della culonia“. Nato a Vendrogno, era ventesimo di ventun figli. Li chiamavano i Nughee essendo della località di Noghero“.

COLONIA RICORDI VERGOTTINI (4)“Era addetto, nei mesi invernali, alla manutenzione dell’area verde (giardini, piante eccetera). Aveva un porto d’armi solo per mansioni interne, come guardia giurata. D’estate quando la colonia era attiva con i bambini lui era un tuttofare: faceva varie riparazioni, controllava il cancello, apriva e chiudeva le macchine… Mia mamma invece si occupava della portineria. Mio padre è stato assunto nel 1964 ed è andato in pensione nel 1999″.

Benedetto era nato il 22 febbario del 1928 e la moglie Adele il 21 luglio dello stesso anno.

COLONIA RICORDI VERGOTTINI (1)“Si sono conosciuti a Lecco, nello stabilimento Bonaiti (che adesso nn c’è più…) e si sono sposati nel 1960. Sono nati poi quattro figli. Una purtroppo è morta in circostanze tragiche, soffocata nel lettino quando aveva dieci mesi”.

Gianpiero con i fratelli Mario e Gianna sono letteralmente cresciuti all’interno della “mitica” colonia ballabiese, dove i genitori sono stati occupati fino quasi al Duemila.

“Eravamo ben integrati con tanti bambini, si giocava a pallone e andavamo anche in gita con loro; ricordo che quando venivano proiettati i film noi eravamo li con gli ospiti della colonia. Una bella infanzia, arrivavano anche francesi e belgi”.


COLONIA RICORDI VERGOTTINI (8)E dal magazzino dei ricordi di casa Vergottini spuntano poi interessanti testimonianze fotografiche – tante in bianco e nero – che Gianpiero ci mostra con orgoglio.

Alcuni degli scatti risalgono a oltre mezzo secolo fa e rappresentano un lascito davvero importante in termini di memoria storica e sociale.Qui di seguito le foto più rappresentative del passato di una struttura purtroppo in decadenza, dopo il passaggio nelle mani di un privato che ha tentato di rivitalizzarla, senza riuscirvi.

BN