E CONSONNI DIVENTÒ ‘VERDE’: DUBBI SULLO SVILUPPO DI UNA FABBRICA LOCALE E IL CONSUMO DI SUOLO

BALLABIO – Sullo sfondo, il tentativo in atto da parte di una importante impresa locale (la Combi Arialdo), di “allargarsi”, costruendo un secondo complesso industriale a poca distanza da quello attuale, nella zona produttiva di via per Morterone. In discussione da tempo il progetto di edificare sul terreno del cosiddetto ‘Barech‘, quello dove anni fa si potevano vedere i cavalli al pascolo (foto sotto risalente al 2011) e che almeno all’epoca risultava da bonificare per la presenza di residui non proprio rassicuranti, sotto l’ampio terreno.

L’azienda ha contattato il Comune, facendo capire di avere intenzione di realizzare il proprio progetto – che darebbe lavoro ad altre 35 persone e chiedendo di operare insieme all’amministrazione provinciale per rimpiazzare il minuscolo ponticello ora esistente in zona [foto a sinistra] con una struttura in grado di sopportare il passaggio di mezzi pesanti.

In cambio, offrirebbe a Ballabio dei percorsi pedonali che migliorerebbero la zona (al netto della presenza di un nuovo plesso produttivo, parzialmente interrato ma comunque impattante sul paesaggio).

Il Comune sembra possibilista, ma l’ex sindaca Consonni – relegata al ruolo di semplice assessora, senza il ruolo di vice di Bussola andato invece alla “regina delle preferenze” Paola Crotta – pur avendo votato a favore in  consiglio esce ora, pubblicamente con parole, che paiono scavare un solco con il resto della maggioranza:

“Come era verde Ballabio qualche decina di anni fa – attacca la leghista neoambientalista -, in questa foto che, se ben ricordo, mi regalò il sindaco mio predecessore. Tanti prati ovunque, ed oggi ne sono rimasti pochissimi: Ballabio, negli anni, ha conosciuto una autentica esplosione edilizia, con un territorio occupato massicciamente dalle costruzioni”.

“C’è, dunque, di che riflettere sulla richiesta di un’azienda del luogo che intende ingrandirsi e promette di offrire nuovi posti di lavoro – aggiunge Consonni -. Va bene il lavoro per alcuni ma va considerato anche il vulnus per tutti del consumo di suolo. Non mi entusiasma veder spuntare nuovi capannoni, come niente fosse. In aula, ad ottobre, ho chiesto che, se costruisce, l’azienda offra una adeguata compensazione al paese. Ricordando sempre che il territorio appartiene ai cittadini… sarebbe bello capire cosa ne pensa la gente”.

Il caso è rilevante, sia per la vicenda imprenditoriale e ambientale sia appunto in quanto un apparente segnale di posizioni differenziate (a dir poco) tra sindaco nuovo e precedente prima cittadina. Se ne parlerà, molto, nel prossimo futuro.

RedBN