DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA 1ª DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI

La lunga storia del popolo di Israele che abbiamo ascoltato nelle domeniche estive, la storia cominciata con Abramo che ha ascoltato la voce di Dio e ha creduto in Lui, è tutta orientata verso Gesù. Da oggi in poi vogliamo guardare a Lui, a Gesù, cercando di capire chi è, cosa vuole dirci, dove vuole portarci, come si manifesta.

Oggi vediamo l’inizio del lavoro di Gesù. Era conosciuto da tutti come il carpentiere di Nazareth, figlio di Giuseppe. Secondo il racconto di Matteo, qualche tempo prima Gesù aveva lasciato Nazareth per andare in Giudea a farsi battezzare da Giovanni, poi si era ritirato nel deserto a pregare e anche per essere messo alla prova da Satana, il nemico. Presto viene a sapere che Giovanni è stato arrestato e allora Gesù ritorna in Galilea, la sua regione, ma non va più ad abitare a Nazareth, il suo villaggio dove era cresciuto e dove aveva lavorato per tanti anni. Preferisce stabilirsi a Cafarnao, una cittadina a 36 chilometri da Nazareth, sul lago, dove passava la cosiddetta via del mare, importante per gli scambi commerciali e anche abitata da molti pagani. Ed è qui che risuona la prima parola che Gesù rivolge indistintamente a tutti: “Convertitevi …”. Subito dopo comincerà a chiamare alcune persone come Simone, Andrea, Giacomo, Giovanni che diventeranno suoi discepoli e suoi amici particolari.

Noi vogliamo cercare di capire se la parola di Gesù riguarda anche noi. Noi siamo abituati a pensare alla conversione come a qualcosa che fanno quelli che, non essendo cristiani, si convertono e diventano cristiani. Anzi applichiamo la parola conversione anche ai cristiani che cambiano religione e diventano musulmani o buddisti. Diciamo che si convertono anche loro. Così la parola conversione si è svuotata del significato che intendeva Gesù. Allora può nascere in tanti di noi la domanda: “Ma io che sono già cristiano e cerco di comportarmi bene tutti i giorni da che cosa devo convertirmi? Che cosa devo cambiare?”. Infatti la parola conversione vuol dire cambiamento! Ma non si tratta di un cambiamento qualunque. Infatti Gesù dice: “Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino!”. E il regno dei cieli è la presenza continua, forte e amorevole di Dio in mezzo al popolo di Israele che era mal guidato, allo sbando, in uno stato pietoso, e che aveva tanti motivi per sentirsi abbandonato. Invece no, il Dio di Israele si faceva presente in modo umile ma forte mediante questa persona che veniva da Nazareth di nome Gesù.

Allora Gesù richiama l’attenzione su questo fatto: Dio che si fa presente nel suo popolo, lo guida, lo protegge, lo ama. È un fatto bellissimo e straordinario ma appare in un modo così dimesso e silenzioso che è difficile che tante persone sempre impegnate nel lavoro, negli impegni, concentrate sulle loro cose, se ne accorgano. “Convertitevi” allora vuol dire: “Voi tutti guardate qui! Rendetevi conto di cosa sta succedendo: Dio è qui, Dio è con voi, Dio vi parla, Dio vi chiama, Dio vi protegge: confidate in lui, rispondetegli, prestategli ascolto, obbedite alle sue parole, fategli spazio nel vostro cuore!”. È chiaro che per fare questo è necessario che la persona che presta ascolto smetta di fare quello che sta facendo, si volta verso colui che parla, si prende una pausa per cercare di capire e così tutta la persona ne viene coinvolta nelle attività che svolge, nella mente che comincia a pensare cose nuove, nel cuore che si rende conto di essere chiamato ad amare.

A poco a poco comprendiamo che la conversione ci riguarda tutti e non si compie una volta sola in vita. La conversione verso Gesù che la proclama è una adesione della mente, del cuore, della volontà di una persona che decide di aderire a questa parola che gli viene rivolta. Ed è una adesione continua, che deve essere verificata, rinnovata, alimentata. A poco a poco si capirà che sta iniziando una relazione d’amore e tutti sappiamo che non ci si può amare una volta per tutte. La relazione di amicizia e di amore è un qualcosa di misterioso e inebriante, portatore di felicità ma che va coltivato con cura tutti i giorni della nostra vita.

Un aspetto della conversione continua l’abbiamo ascoltato da Gesù anche domenica scorsa: “Se non vi convertirete e non diventerete come questo bambino, non entrerete nel regno dei cieli!”. Per una persona adulta avere lo stesso atteggiamento di adesione ferma e sicura, lo stesso atteggiamento di abbandono confidente che ha un bambino verso la sua mamma, non è facile. La tentazione continua è quella di fidarsi di noi stessi, della nostra esperienza e delle nostre capacità. Allora accogliamo volentieri l’invito di Gesù rivolto anche a noi: “Convertitevi!”. Sarebbe come dire: “Sì, Gesù, veniamo a Te, ti ascoltiamo, ci fidiamo di Te, ti seguiamo volentieri!”.

Ma queste parole sono i primi passi di un cammino che ci porterà molto avanti!

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone

Scarica il foglietto degli avvisi -> AVVISI DAL 3 AL 11 SETTEMBRE 2022