4 NOVEMBRE CELEBRATO A BALLABIO: GLI INTERVENTI E TUTTE LE IMMAGINI

BALLABIO – La celebrazione da parte del parroco don Benvenuto Riva della messa nella chiesa di San Lorenzo a Ballabio ha introdotto la ricorrenza del 4 novembre dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La funzione religiosa è stata insolitamente molto partecipata dai ballabiesi guidati dal sindaco Giovanni Bruno Bussola. Presente anche una rappresentanza delle principali Associazioni del paese con il loro labaro: AIDO, Croce Rossa, Protezione Civile, Alpini e quelle militari. Il coro de I Vous de la Valgranda ha guidato la preghiera e la Banda Risveglio ha guidato il lungo corteo che si è recato al Monumento dei Caduti in Via Confalonieri.

Al Monumento, dopo l’appello dei Caduti e un breve discorso del parroco su un episodio della vita di don Bosco sull’uso delle armi e la recita del Padre Nostro e la benedizione, è stata la volta del sindaco Bussola ha quindi detto: “Celebriamo oggi il Giorno dell’Unità Nazionale e rendiamo onore alle Forze Armate che, con la loro dedizione e il loro contributo, hanno consentito all’Italia di divenire uno Stato unito, libero e democratico. Il 4 Novembre del 1918 entrò in vigore l’armistizio di Villa Giusti che pose fine alla Grande Guerra, un conflitto mondiale che generò dolore e immensa sofferenza; si sanciva dunque la pace tra l’Impero austro-ungarico e l’Italia. A distanza di oltre cento anni e di un secondo conflitto mondiale, in Ucraina, nel cuore dell’Europa, ancora si combatte e si muore. Non vogliamo e non possiamo abituarci alla guerra. La pace è un valore da coltivare e preservare, oggi più che mai. I bambini della Scuola Primaria “Fantasia” di Ballabio si sono preparati a questa giornata studiando i colori della nostra bandiera e le melodie dell’Inno Nazionale. L’Inno di Mameli è un inno stupendo il cui testo è una poesia risorgimentale che tutti gli italiani dovrebbero studiare a fondo e riscoprire per una piena, e non immediata, comprensione. Taluni potrebbero pensare erroneamente che sia un inno alla guerra ma in realtà è l’esatto contrario: un inno alla vita, alla fratellanza e all’amore”.