DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DELLA PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

Tutto è cominciato in un modo molto semplice: una piccola osservazione di tipo artistico. È capitato anche a noi di condividere con altre persone un momento di gioia di fronte alla bellezza di un paesaggio, un’opera artistica, un monumento, una chiesa. Abbiamo detto anche noi, sicuramente, la frase: “Guarda che bello!”. Così ha detto a Gesù uno dei suoi discepoli a proposito del tempio di Gerusalemme. E Gesù, che pure amava e frequentava il Tempio come casa del Padre suo, guarda più lontano e vede, sicuramente con dolore, che il Tempio verrà distrutto dalla potenza degli eserciti stranieri, dalle legioni romane. Prevede molte guerre che portano distruzione e morte, prevede un mondo difficile pieno di imbroglioni che non si limitano a imbrogliare per interesse e per fare più soldi ma anche prendendosi gioco della fede dei veri credenti. C’è chi pretende di curare gli ammalati spacciandosi per medico, e invece non lo è, e c’è chi gioca a fare il messia annunciando un mondo nuovo e attirando a sé tanta gente che ha bisogno di evadere dalle preoccupazioni e dai pesi della vita. 

E allora Gesù manifesta la sua preoccupazione per i suoi discepoli, cioè noi. È preoccupato che ci lasciamo affascinare dai ciarlatani e dai guaritori, da chi finge di volerci aiutare e di alleggerire i pesi della vita. E allora ci esorta: “Badate che nessuno vi inganni! Badate a voi stessi!”. E non ha paura di dirci parole forti che rischiano di scoraggiare chiunque lo ascolti. Quando dice: “Sentirete di guerre e di rumori di guerre, si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e carestie”, scopriamo una coincidenza con 

quanto avviene nel mondo in questi tempi. Sta succedendo proprio così ma Lui non vuole attenuare questo linguaggio come se volesse consolarci e incoraggiarci, anzi aggiunge: questo è l’inizio dei dolori! Allora cosa dobbiamo aspettarci da ora in avanti? 

Gesù non ci promette che i dolori saranno alleggeriti, promette soltanto la presenza dello Spirito Santo che fa la parte dell’avvocato difensore e consolatore: “Non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo”. E invita a resistere fino alla fine, ad attraversare periodi di odio e di violenze ma sapendo che all’orizzonte per noi ci sarà la salvezza: “Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato”. Quell’odio si scaglia contro di noi e contro tanti nostri fratelli e sorelle di fede non perché ce l’hanno direttamente con noi ma perché siamo portatori del nome di Gesù. Se dovessimo abbandonarlo staremmo tutti più tranquilli. Ma noi ci guardiamo bene dall’abbandonarlo perché lo abbiamo accolto e abbiamo creduto in Lui come il nostro Salvatore. Se ci allontaniamo da Lui chi ci salverà? Sì, ci sono tante voci che chiamano, tante proposte di aiuto e salvezza, ma sono ingannatrici e false. 

Noi sappiamo che quando tutte le tribolazioni saranno finite Gesù apparirà con grande potenza e gloria! Una potenza e una gloria che oggi tanti poteri umani e fasulli hanno buon gioco a negare e a deridere, a perseguitare o anche ignorare. Ma noi siamo fermamente convinti che verrà quel giorno in cui Gesù radunerà da ogni angolo della terra i suoi eletti, i suoi discepoli, coloro che in questa vita lo hanno cercato, lo hanno invocato, lo hanno amato! In quel giorno tutti i poteri umani saranno sottomessi all’unico vero potere. 

Come dice oggi san Paolo: “È necessario che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi”. Che gioia per noi, in quel giorno, essere chiamati gli eletti, i prediletti, gli amici del Signore Gesù, Re dell’universo! Questa gioia e questa speranza che portiamo nel cuore sono il grande dono che noi oggi possiamo portare al mondo che vediamo in questi tempi così pieno di dolore e di tragedie!


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio e Morterone

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