DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE NELLA QUINTA DOMENICA DI PASQUA

Un giorno Gesù è stato invitato a una festa di nozze a Cana, in Galilea. Sua madre Maria si accorge che sta mancando il vino e allora lo fa notare a Gesù. Forse ricordiamo che Gesù, inizialmente, risponde con un no: “Non è ancora giunta la mia ora!”. Maria pensava al vino del banchetto di nozze, e desiderava che la festa andasse a finire bene per la gioia degli sposi. Gesù invece pensava a un altro vino, quello del quale, qualche anno dopo, avrebbe detto: “Prendete e bevete, questo è il mio sangue versato per voi, in remissione dei peccati”. Ma presto le cose si sono chiarite: Maria è stata esaudita nella sua preghiera e quindi quel giorno la festa ha potuto continuare con tanto vino. Gesù invece ha tenuto dentro di sé il mistero di quella ora speciale che doveva venire. Ci furono altre occasioni in cui i nemici di Gesù lo circondavano con cattive intenzione ma Lui riusciva a sfuggire dalle loro mani “perché non era ancora giunta la sua ora”.

Oggi invece sentiamo che Gesù si rivolge al Padre e comincia proprio così: “Padre, è giunta l’ora”. Poco dopo, nel Getsemani, sarebbero arrivate le guardie mandate dalle autorità del tempio e dagli anziani del popolo. Alla domanda di Gesù: “Chi cercate?”. Le guardie rispondono: “Gesù di Nazareth”. Allora Gesù si consegna a loro dicendo: “Sono io!”. Essendo giunta la sua ora, Gesù non fugge ma si consegna sapendo bene che cosa gli accadrà: è giunta l’ora di versare il suo sangue per la remissione dei peccati. I peccati, cioè ogni male e ogni cattiveria, sono la lontananza da Dio che è Amore! Sono la morte di ogni essere umano. Il sangue invece porta la vita. Quando si tratta di dare la vita a noi che siamo le sue creature Gesù non si tira indietro ma si consegna spontaneamente, e fa questoperché è animato da un infinito amore verso ciascuno di noi. Proprio per questo, parlando di quest’ora, Gesù usa la parola GLORIA!

Quando guardiamo la croce strumento di morte, noi istintivamente pensiamo alle infinite sofferenze che hanno dovuto sopportare Gesù e tutti i crocifissi della storia! Il dolore ci fa tanta paura! Ma Gesù si è consegnato spontaneamente a chi lo stava arrestando e condannando a morte e ha superato ogni tentazione di fare qualcosa di male a chi gli stava facendo del male: ha fatto questo perché ha voluto attirare anche noi nel regno del bene e dell’amore. Vuole strapparci da questo mondo di miserie, di bassezze, di menzogne e di violenze per attirarci a sé nel mondo dell’amore puro. “Io quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me!” disse un giorno. Sì, sulla croce il Figlio è glorificato: è la gloria dell’amore che risplende più vivido che mai, è la gloria dell’amore che illumina la nostra vita e che apre i nostri occhi sull’amore infinito del Padre per noi tutti. Gesù ci attira a sé, ci invita ad amare come Lui ha amato, ci invita ad entrare nella perfetta comunione che lo unisce al Padre.

Questa è la VITA e questa vita è ETERNA! Quando Gesù dice: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” non si riferisce a una conoscenza teorica che viene dalla lettura di molti libri, fossero anche di catechesi o di teologia. È la conoscenza viva di Dio che si ha quando si vive nell’amore fedele, paziente e quotidiano, un amore che spesso ci chiede di sacrificare noi stessi per il bene degli altri. Come ha fatto Gesù!

Se le cose stanno così vuol dire che la nostra vita è fondata sull’amore, illuminata e guidata dall’amore, orientata verso l’amore. E stiamo parlando dell’amore del Padre e del Figlio per ciascuno di noi. L’amore è la forza più potente di tutte le altre forze che sembrano guidare il mondo ma durano poco.

Prima o poi tutte le forze del mondo scompaiono. Certo nel frattempo hanno avuto occasione di causare molti danni, come stiamo vedendo anche in questi giorni. Eppure con tutta la loro potenza spesso portatrice di morte e distruzione, non riusciranno mai a scalfire minimamente la coscienza di Gesù quando dice al Padre: “Tu gli hai dato potere su ogni essere umano!”.
Il Crocifisso Gesù che parla di debolezza, di sconfitta, di fallimento e di morte, in realtà è Colui (ed è l’unico) che ha il vero potere su ogni essere umano e il suo potere, più forte di tutti gli altri, è il potere dell’amore che sa essere umile e semplice e sa esprimersi nel servizio e nell’aiuto fraterno. È proprio una bella sfida quella che ci sta davanti: da quale forza decidiamo di lasciarci guidare?

 

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone

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