Questi giorni dopo la Pasqua sono veramente speciali. Gesù parla ai suoi discepoli e a tutti noi e dice parole preziose: sono parole di saluto ma non è abbandono, è un arrivederci. Sono parole di incoraggiamento per i momenti di difficoltà, sono parole di una comprensione più profonda della nostra vita: vita che ha la sua origine in Dio che è Amore infinito, noi che siamo tutti fratelli e dobbiamo amarci come lui ci ha amati. Queste parole sono il testamento di Gesù: parole preziose da conservare nel cuore, parole di una persona che non dice: ‘ormai è giunta la mia ora di morire e devo lasciarvi, non vi vedrò più’ ma dice invece: ‘io vado avanti a voi, vado a casa dove il Padre mi aspetta e vi preparo un posto, dopo verrete anche voi e staremo sempre insieme’. Ma all’interno di tutte queste parole troviamo anche una raccomandazione. Gesù dice: ‘state attenti!’.
A chi e a che cosa dobbiamo stare attenti? Gesù parla di un MONDO CHE ODIA. “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me”. C’è qualcosa o qualcuno che odia invece di amare, che rifiuta invece di accogliere, che uccide invece di vivere e lasciar vivere. Noi invece vogliamo amare ed essere amati, vogliamo vivere, vogliamo essere accolti e aiutati perché da soli non ce la facciamo a vivere e siamo disposti ad accogliere ed aiutare chi ha bisogno di qualcosa o incoraggiare qualcuno che ha bisogno di essere confortato. Dunque noi siamo diversi da coloro che odiano e uccidono. Gesù stesso ce lo dice: “Voi non siete del mondo perché io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia”.
Allora il mondo che odia, infastidito e arrabbiato per la presenza e le parole di uno cha ama come Gesù, comincia a perseguitare. È un mondo che si
ribella al Dio Amore, lo rifiuta e lotta contro di Lui e lo vuole eliminare. Ma non potendo eliminare Dio che è onnipotente e creatore del mondo, fa di tutto per eliminare coloro che vogliono conoscere Dio e amarlo perché riconoscono in Lui il Padre che li ha creati e li ama. “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi!”.
Parlando ai discepoli appartenenti al popolo ebraico dice: “Vi scacceranno dalle sinagoghe” che tradotto per noi vuol dire: vi metteranno da parte, sarete isolati e non considerati, sarete considerati ‘fuori dal mondo’ o ‘fuori di testa’, gente dannosa alla società, gente strana e immatura e così via.
Parlando a tutti i discepoli che sarebbero venuti dopo lungo i secoli dice: “Chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio”. Dunque parla anche di violenza e di uccisione.
Abbiamo ragione di meravigliarci: ma come? Non stiamo dicendo cose belle? Non stiamo forse annunciando che la morte è stata vinta da Gesù che è risorto da morte? Non stiamo forse dicendo delle cose che sono evidenti a tutti e cioè che è bello vivere insieme amandoci e aiutandoci gli uni gli altri nel rispetto e nella fraternità? E perché tanti si oppongono, ci fanno guerra e ci vogliono eliminare? Più volte Gesù dice: “Io ve l’ho detto, ricordatevi di questo. Quando queste cose avverranno, non meravigliatevi!”.
Cominciamo ad accogliere volentieri questa raccomandazione di Gesù:
non meravigliamoci di essere presi in giro o emarginati e non considerati, è così che deve avvenire! Anzi, è un bene per noi che sia così. Infatti in tutto questo c’è un mistero grande: è l’amore che ci porta a condividere la vita di Gesù. Lui, il Figlio di Dio è stato perseguitato e maltrattato e messo da parte. Se noi siamo suoi discepoli sappiamo che anche noi verremo trattati così. Ma la condivisione della vita di Gesù arriva fino a condividere la vita eterna e la profondità del suo amore, di Lui che ha amato “fino alla fine”.
E la forza che ci permette di affrontare e superare ogni tipo di prova e di rifiuto, qualche volta anche di violenza, è la forza divina, è lo Spirito Santo che è Spirito Paraclito cioè Difensore e Protettore. “Verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre”.
“Egli darà testimonianza di me”: noi che abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che ci protegge e ci rende forti, siamo guidati da Lui a imitare Gesù non solo nel suo comportamento di uomo buono e sapiente ma anche nel condividere la sua sofferenza e morte che genera la vita nuova nell’amore.
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone
Scarica il foglietto degli avvisi
-> 19 MAGGIO 2024.2