BALLABIO – Affidata ad uno studio specializzato con sede sulla sponda orientale del Lario, la “super perizia” geologica voluta dal Comune di Ballabio dovrà fare luce sullo scandalo dell’assurda pista cic-labile, autentica idrovora di soldi pubblici costruita sul lato sbagliato della piana di Balisio e puntualmente centrata – più volte – da smottamenti, mezze frane e frane intere, sassi massi e macigni. Fino alla inevitabile chiusura di lungo corso, decretata dal nuovo sindaco dopo che già in precedenza si era reso necessario per l’incolumità di ciclisti e passanti interdirne la frequentazione.
Appare comunque molto probabile che l’esito delle ispezioni tecniche – significativamente affidate ad esperti fuori dal “solito” giro – porti a confermare la sensazione, assai empirica ma disgraziatamente esatta, che la ciclopedonale sia stata allocata sotto un versante talmente marcio e pericoloso che l’unica possibilità di tenerla aperta sia affidata a costose operazioni di messa in sicurezza: nuove reti, probabilmente di grandi dimensioni e proporzionali costi.
Tanto che più di un osservatore “neutrale” inizia a scommettere su due uniche ipotesi: quella più negativa è la chiusura definitiva (troppo rischioso mantenere aperto un tracciato sul quale possono abbattersi pietre mentre vi passano persone a piedi o in bicicletta), l’altra è lo spostamento altrove del percorso, probabilmente sul lato dalla parte della Grignetta.
Comunque vada, rimarranno le centinaia di migliaia di euro gettati al vento e il supplemento di altre decine di migliaia spesi per cercare di salvare una situazione pressoché disperata. I geologi poi non lavorano gratis, e dunque pure la super perizia di cui sopra andrù pagata. Aggiungendosi alle parcelle precedenti, non ultima quella per chi ha firmato “professionalmente” il via libera alla scandalosa cic-labile.
Chiusa forse per sempre.