LA MEDITAZIONE DI DON GIANBATTISTA: IL SOAVE
DONO DELLO SPIRITO: COMUNICARE È PACE

Certo che nella Pentecoste c’è il fuoco, il rombo teofanico del tuono, ma il primo flash di pensiero, d’immagine, il primo baluginio che mi sorga alla mente, all’affacciarsi dell’idea della Pentecoste, non è il pensiero dello Spirito santo, piuttosto lo stupore che ognuno ascolti e intenda, in suono proprio, la parola degli apostoli. D’acchito mi sovviene la disgregazione dell’umano nella “babilonia” di lingue dell’antica Babilonia e, di contro, l’universale intendere gli apostoli, pur nei lor aspri suoni aramaici della Galilea delle genti.

Questo segno mi sollecita, m’affascina: parlare senza ostacoli, comunicare tra tutti. È il segno scelto dallo Spirito santo nella sua soave potenza umanizzante. Quanto abbiamo bisogno di Spirito santo! Quanto di comunicare già tra noi, di parlare, perché la parola è radice d’umanità nel suo intrecciare dialogo. Già: dialogo, la parola ch’è presa di peso dalla lingua del vangelo (qualche Padre della Chiesa pretendeva fosse la lingua del paradiso) allude non solo all’intessere suoni, ma all’intrecciarsi del pensiero: il vibrare alto dell’uomo.

La Pentecoste è il grande dono dello Spirito che anima il mondo, a cominciare dal trasformare da dentro l’uomo, subito capace di comunicare pensiero, d’intessere intesa nel dialogo: prima premessa di pace e serenità tra gli uomini. Il risuonare di parola accolta, premessa di pace, è dono del Signore, il dono vero che ci porta lo Spirito perché il Signore Gesù l’ha guadagnato a “caro prezzo” sulla croce e recato agli apostoli: “Sia pace tra voi”.

Adesso, nella Pentecoste, il mandato del dialogo di pace è affidato agli uomini, a noi. Certo lo Spirito del Signore ci è accanto proprio secondo la promessa di Gesù: “Io sono con voi ogni giorno”; ora spetta a noi d’aprirlo al mondo intero.  

DON GIAMBATTISTA MILANI RITAGLIO
Don Gianbattista Milani

parroco di Ballabio

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