DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DI DOMENICA

Oggi ascoltiamo qualcosa di veramente straordinario. Parole come “stupendo”, “bellissimo”, “grandissimo”, “meraviglioso” e altre simili non sono esagerate per descrivere questo fatto. E che cos’è questo fatto? E’ ciò che dice il profeta Isaia: “In noi sarà infuso uno spirito dall’alto!”. Ma anche l’apostolo Paolo ci dice la stessa cosa: “L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.

Tutto quello che abbiamo pensato e meditato nelle scorse domeniche contiene in sé un rischio: di avere ascoltato una lunga e bella storia piena di grandi personaggi. Abramo, Mosè, Giosuè, Davide, Elia, Geremia: che grandi uomini! Anche Giovanni Battista è stato un grande uomo che ci ha invitato a seguire Gesù che veniva da Nazaret. Anche Lui un grande personaggio: maestro buono, potente, che ha aiutato tante persone. Anche noi, seguendo l’invito di Giovanni il Battista, lo possiamo ammirare e imparare molto da lui. Ma poi si chiude il libro di storia e tutto finisce lì, al massimo con una grande ammirazione per questo maestro.

Invece Gesù oggi ci fa capire che non è sufficiente avvicinarsi a Lui anche con un certo interesse e ammirazione come ha fatto Nicodemo. Bisogna “rinascere” un’altra volta! Non è forse questo un avvenimento straordinario? Certo, non in senso fisico e materiale come ha pensato Nicodemo: entrare una seconda volta nel seno di nostra madre! Gesù dice: “Dovete nascere dall’alto, nascere da acqua e Spirito!”. Noi siamo già nati dai nostri genitori: loro ci hanno dato la vita fisica, ci hanno nutrito e curato, ci hanno educato, ci hanno insegnato a parlare, ci hanno mandato a scuola, ci hanno introdotto nella cultura ciascuno del proprio paese o della propria città. Tutto questo è la nostra umanità, “quello che è nato dalla carne è carne!”.

Ma Dio ha pensato ben altro per noi: ha pensato di darci il Suo Spirito per farci diventare come Lui: essere a Sua immagine, entrare in un rapporto d’amore con Lui, dialogare con Lui, essere Suoi figli amatissimi, ricevere in eredità la vita eterna. E tutto questo non ce lo possiamo guadagnare o conquistare con i nostri sforzi o il nostro impegno! E’ puro dono suo, del suo infinito amore per noi.

Il nostro unico compito è quello di aprire il cuore e manifestare a Dio la nostra attesa e il nostro desiderio di Lui. Poi Lui verrà e ci donerà il Suo Spirito che ci farà fare un salto di qualità: dall’essere semplice creatura ad essere elevati alla vita divina. Dobbiamo sapere che tutto questo è già in atto dal giorno del nostro Battesimo.

Senza paura mettiamo pure da parte le altre parole del Vangelo, a volte un po’ misteriose. E’ già sufficiente fermarci e gioire per il grande dono ricevuto nel giorno del nostro battesimo. Potremmo fare il proposito di dire sempre accanto al “Padre nostro” la preghiera semplice e bellissima che ci viene dalla tradizione cristiana: “Ti adoro, mio Dio, ti amo con tutto il cuore, ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno (o questa notte)…”

Abbiamo un pensiero anche per Nicodemo che in fondo ci è simpatico: forse è un po’ pauroso del giudizio degli altri, almeno agli inizi. In seguito diventerà più coraggioso e sarà lui, insieme a Giuseppe di Arimatea, a seppellire Gesù. Adesso però lo vediamo come un uomo in ricerca che pensa e ragiona: “Nessuno può compiere questi segni che tu compi se Dio non è con lui”. Siamo tutti certi: se uno non si lascia influenzare troppo dagli altri o dalle mode ma usa la propria testa per pensare e ragionare, presto o tardi Dio gli si rivela e lo farà “nascere dall’alto”.

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

Scarica il foglietto degli avvisi 16 settembre 2018