GIOCHI, LA FOTOGRAFIA DI UN MONDO (VIRTUALE) IN CRESCITA. E A NAPOLI…

Il mercato dei giochi non conosce crisi, soprattutto in rete. È di 70 milioni di euro al mese, infatti, la spesa degli italiani per gioco su internet nei primi sette mesi dell’anno in corso. Un valore in netta crescita rispetto allo stesso periodo del 2017 e in costante aumento negli anni: dal 2000 la cifra investita dalla popolazione nei casinò web e nelle altre piattaforme del variegato mondo delle scommesseè aumentata di ben cinque volte. E nel 2018, su impulso dell’on line, si appresta a fare un ulteriore salto, sfondando quota 100 milioni di euro.

Vediamo di approfondire brevemente il fenomeno, partendo dai numeri e da una fotografia del settore.

LA FOTOGRAFIA DEL FENOMENO

Il mondo delle scommesse e del gioco d’azzardo, come detto, sta conoscendo una forte espansione grazie a internet. Un successo che va ben oltre il compensare la parziale contrazione che si registra nei punti di gioco fisici: sempre più casinò, infatti, chiudono i battenti a causa della concorrenza di internet e delle macchinette collocate negli esercizi pubblici – pur restando molto diffuse – devono fronteggiare quotidianamente le ordinanze dei sindaci e delle regioni, che impongono distanze dai luoghi sensibili (come chiese e scuole) e orari di chiusura ridotti. Sul web, ovviamente, non ci sono vincoli di orario e di luogo. Da qui parte il successo delle piattaforme virtuali, su cui il legislatore fa sempre più fatica – al di là degli inviti al gioco responsabile – a definire un quadro in grado di normare in maniera efficace il fenomeno.

Quanto ai numeri, oltre a quelli citati in apertura, va detto che le aziende del settore in Italia sono circa settemila, con quasi 100mila lavoratori coinvolti. Sul fronte dei giocatori, invece, quasi la metà della popolazione italiana lo scorso anno ha effettuato una giocata o una puntata in denaro (fonte Cnr). La classifica delle città più inclini allo scommettere on line sui tuoi sport – sempre nel 2018 – vede in testa Napoli, con oltre 70 milioni. Ma – un po’ a sorpresa – è l’Abruzzo la Regione con la spesa pro capite più alta (quasi 1.800 euro a testa), seguita da Lombardia ed Emilia Romagna. La cifra, salvo qualche eccezione, decresce man mano che ci si spinge verso la parte Sud dello Stivale. Di pari passo con il prodotto interno lordo, ma soprattutto con la diffusione degli strumenti di pagamento virtuali e delle connessioni veloci.

I NUOVI PROBLEMI DEL FENOMENO

La diffusione delle sale da gioco web, come ovvio, sta ponendo Stato e amministratori locali di fronte a una nuova sfida: quella di controllare il fenomeno e arginare il gioco patologico, causa della rovina economica di molte famiglie e di costi sociali elevati. Ad oggi le piattaforme certificate da AAMS (l’acronimo sta per Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato) garantiscono ovviamente il totale rispetto delle regole: proporzione tra giocate e vincite, controlli, inviti al gioco responsabile e via dicendo. Ma l’attuale quadro normativo non basta a contenere le mire della criminalità organizzata, né i controlli – nel grande mare della rete – riescono a bloccare la diffusione di piattaforme fuori legge. Vi è poi l’ampio capitolo della ludopatia, che tocca sempre più anche i minori nonostante il gioco sia consentito per legge soltanto agli over 18.

Grande successo, su alcune piattaforme, sta avendo la funzionalità dell’autolimitazione, con l’impostazione di un limite massimo di versamento settimanale, oppure addirittura dell’autosospensione. Ma si tratta ovviamente di strumenti per chi è già consapevole del problema. La consapevolezza, va ricordato sempre, è la regola base di chi vuole avvicinarsi a questo mondo: la regola di base dovrebbe essere quella di considerare il gioco come un passatempo, non come una possibile fonte di guadagno, imponendosi di investire per il gioco soltanto una cifra tale che – in caso di totale perdita – non cambi in alcun modo il proprio tenore di vita. Più facile a dirsi che a farsi, purtroppo.