DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA TERZA DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Tutti abbiamo in casa prodotti con la scritta: “Tenere fuori dalla portata dei bambini”. Qualcuno aggiunge anche “dalla vista dei bambini”. Perché? Perché sappiamo bene che i bambini con la loro inesperienza e la loro voglia di toccare tutto e di sapere tutto potrebbero anche mettere in bocca quelle cose e farsi del male! Allora certe cose bisogna prevenirle, si devono mettere i bambini nella condizione di non farsi del male e di non farlo agli altri. Certe cose come i detersivi o le medicine sono buone in sé ma se usate male possono fare del male! Invece dobbiamo dire che Dio con l’umanità intera non ha fatto così: non ha tenuto le cose lontane dalla nostra portata, ha preferito farcele vedere confidando nella nostra maturità e nella nostra buona volontà di fare il bene e di amarci come fratelli, ha preferito confidare nella nostra capacità di usare bene quelle cose che sono alla nostra portata. Se Dio non ci avesse fatto vedere il petrolio oggi avremmo un mondo meno inquinato e più bello. Se Dio non ci avesse permesso di scoprire l’atomo e le sue meraviglie oggi avremmo un mondo senza la bomba atomica. Se Dio non ci avesse fatto scoprire il ferro oggi avremmo un mondo senza armi e più in pace. Allora cosa diciamo? Ha sbagliato Dio a creare il petrolio o semplicemente a farcelo vedere e metterlo alla nostra portata? Oppure la colpa è del petrolio o della scienza che ha scoperto l’atomo? Oppure è meglio ammettere la verità, la triste verità, che noi come umanità abbiamo usato male quelle cose buone e ci siamo fatti del male anzi ce lo stiamo facendo? Siamo proprio come bambini inesperti che disobbediscono alla mamma: lei ci ha detto di non toccare quel contenitore di detersivo che le serve per pulire la casa. Noi siamo andati proprio lì, abbiamo preso quel detersivo, l’abbiamo bevuto, e ci siamo fatti del male. La colpa di tutto questo male non è della mamma né del detersivo, la colpa è nostra. La colpa del male che vediamo dilagare attorno a noi è solo nostra, della nostra incapacità di ascoltare qualcuno che ci dice: No! Quella cosa lì non farla! Vogliamo decidere noi cosa fare e non fare, così, molto liberamente e con molta superficialità e tante volte stupidità.

Se siamo d’accordo su queste cose, che tutto sommato sono semplici, allora possiamo capire la parola che Dio oggi ci ha rivolto  nel libro della Genesi: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire”. Ed eccoci arrivati al punto centrale: Stiamo morendo! Infatti stiamo continuando a mangiare quel frutto che ci sembra buono, quello di decidere da soli quello che ci sembra bene e ci sembra male. Stiamo disobbedendo al comando di Dio di stare qui in questo giardino per coltivarlo, custodirlo e goderlo in santa pace. Ci sarebbe di che rattristarci e disperarci, ma non dobbiamo farlo.

Infatti abbiamo due segni chiari che ci danno speranza: il primo è una donna di nome Maria. Per ora dobbiamo accontentarci delle sue immagini che comunque sono belle. La sua bellezza viene dalla sua totale obbedienza alla volontà di Dio. Eppure legata alla sua bellezza e alla sua dolcezza c’è una immagine tremenda: è quella di schiacciare la testa (immagine crudele!) di Satana che ci ha trascinato nella disobbedienza a Dio e ci ha rovinati. Ma proprio lei, così bella, ci dà speranza: con la sua umiltà e la sua obbedienza ci rimette sulla strada buona, quindi non siamo perduti. Lei è il nostro modello da imitare.

Il secondo segno è suo figlio, Gesù: quando siamo a Messa lo sentiamo proclamare l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo! Come lo toglie questo unico grande peccato che è la nostra disobbedienza e la nostra durezza di mente e di cuore? E’ semplice: comincia Lui ad essere perfettamente obbediente al Padre. Chi ascolta Gesù e si affida a lui diventa lui pure obbediente e buono e così il peccato è vinto e superato. Tutte queste cose sono riassunte in quella frase che Gesù ha detto a Nicodemo e che faremmo bene a non dimenticare mai perché sono la sintesi di tutta la nostra storia nel mondo e con Dio: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto ma abbia la vita eterna. Dio infatti non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”.

Don Benvenuto Riva parroco di Ballabio
Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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