DA CHI L’HA CONOSCIUTA: LA RAZIONALITÀ DELL’IMPRENDITRICE E LA DONNA DONATA

Il negozio Carozzi a Ballabio (2010)

BALLABIO – L’ho conosciuta quando ancora Ballabio era un paese in crescita di residenti e pieno di negozietti di vicinanza. Donata Carozzi (Barone, scopro dalle epigrafi), compariva nel punto vendita di formaggi della ditta della famiglia del marito negli orari non coperti dai dipendenti. Quasi austera nei modi, scoprii in seguito che il suo comportamento era forse dettato dalla resilienza, quel dono che ci offre la natura di saperci adattare alle situazioni.

E lei all’epoca era la nuora di una donna di ferro e allo stesso tempo una delle maggiorenti di Ballabio. Per vivere appieno le sue amicizie e la sua vita relazionale decise di dividere nettamente la Donata della vita privata e la Donata imprenditrice. Così non era costretta a separarsi dagli altri nella torre d’avorio degli imprenditori.

In Valsassina si usa affermare che gli uomini lavorano e portano avanti le aziende e le donne tengono e gestiscono il borsellino. Lei incarnava perfettamente questo cliché. Quando una persona muore, inoltre, si dice sempre “era una grande lavoratrice”, beh, Barone lo è stata davvero tanto.  Sempre attiva, un Natale si vide a poco a poco riempirsi il punto vendita di cd ricoperti e trasformati in decorazioni, oggi è piuttosto normale, allora una novità, che lei stessa incrementava creandoli nei tempi morti.

Quel negozietto ballabiese, sulla provinciale, lo voleva tenere per sempre: “Sarà la mia pensione”, disse un giorno. E infatti per molto tempo rimase aperto, nonostante la ditta si fosse trasferita sulla piana di Pasturo.

Cortese e risoluta, la ricordo “aperta”, ma capivo che era un privilegio che mi aveva riservato.

Di lei nel tempo mi sono fatta l’idea che avesse affinato la parte razionale, quale imprenditrice e curatrice dell’azienda di famiglia. Di occasioni per vederci non ce ne furono più, ma penso che le sue decisioni siano sempre state improntate al bene sia della sua azienda, sia della propria famiglia.

A questa donna che non era ombra del marito imprenditore, ma protagonista lei stessa, sia lieve la terra.

Nadia Alessi