LA LETTERA: “MORTERONE CAPUT MUNDI”. QUELLA POLTRONCINA CHE PERÒ…

Con la famiglia ho cominciato a frequentare il comune più piccolo d’Italia nei primi anni ’90 quando alcuni politici locali, oggi mestamente finiti nel dimenticatoio, sostenevano che Piccolo é bello ma poi girando meno la Palanca si sono presto accorti che Piccolo é soprattutto, caro, nel senso di più costoso del termine e i faraonici progetti di sviluppo si sono arenati. Dunque, niente galleria sotto al Resegone per raggiungere da Lecco e in pochi minuti quel Paradiso ancora incontaminato, che nelle intenzioni di qualcuno poteva fondersi con il manzoniano borgo e così diventare l’estrema periferia del capoluogo di provincia, garantendo un insperato ma “provvidenziale”  sviluppo urbanistico alla città a pochi chilometri dalla città ma fortunatamente non se ne fece nulla. Niente impattanti piste da sci con al seguito troppo cemento, troppi alberghi, condomini a gogo e mega parcheggi, quanto basta.

Il tempo però corre veloce e gli anni passano in fretta ma i sornioni appetiti dei potenti o sedicenti tali non sono ancora del tutto sopiti, tant’é vero che alla ultima e recentissima tornata elettorale  certi inconfessabili languori si sono rifatti sentire, questa volta, va detto, più sul versante per così dire Politico. Non è infatti un segreto di Stato che la poltrona di primo cittadino del piccolo paese alle falde del Resegone interessasse, senza se e senza ma, anche a qualche ex primo cittadino di Lecco, a rappresentanti quasi in scadenza in Enti sovraccomunali ma pure a politici di seconda o terza fila reduci da recenti e cocenti delusioni, così cocenti che qualcuno offeso e risentito é proprio sparito dall’orizzonte cittadino. Tutti, infatti, anche i più insospettabili non avrebbero disdegnato di posare le terga sulla sedia buona in consiglio comunale in quel di Morterone, pur di ritrovare  la via di un posticino al sole e poi, magari, pure qualcos’altro che si sa, da cosa può nascer cosa.

Per i non addetti ai lavori questo discorso può sembrare strano e incoerente ma considerando che fra poche settimane si rinnova il consiglio provinciale subito balza all’occhio come anche il sindaco della piccola Morterone  possa aspirare al soglio presidenziale che, diciamolo, dura ben quattro anni. Unicamente per amor di verità si sappia inoltre che l’incarico non é più una carica onorifica come avveniva negli anni passati ma al giorno d’oggi il Presidente si porta legittimamente a casa alcune decine di migliaia di euri, annui, seppur lordi. Certo, mi direte Voi, mica si fa politica per i soldi, se però te li danno mica puoi dir di no. Proprio come accade quando ti chiedono di cambiar partito anche se tu proprio non ci avevi pensato, proprio mai. 

Vedi un po’ come e quanto la piccola Morterone ha saputo rovinare i programmi, il sonno e i sogni a più di qualcuno, rompendo le uova nel paniere a questo e pure a quello.

La Ninfa dei Boschi