TERRITORIO E IDENTITÀ: “BUSSOLA, UNA GIOSTRA DI PALLONATE AL CAMPETTO DEL DUE MANI”

BALLABIO – Così come accadde per la decisione sulle luminarie in Comune, anche la riapertura del campetto del parco “Due Mani” ha scatenato non poche, ma classiche, polemiche politiche. Dopo l’uscita pubblica di Ballabio Futura, che rivendica come proprio l’atto messo a segna dall’ormai ex sindaco Giovanni Bruno Bussola, ecco quella dei “dissidenti” Marco Pedrazzini, Alessandra Consonni e Luca Pirovano.

Alla vigilia della sua campagna elettorale, Bussola annuncia la riapertura del campo da calcio a 5 nel parco Due Mani sbalordendo il pubblico con gli effetti speciali (una convenzione con Telethon per aprire e chiudere un cancelletto) e rintronandolo con una giostra di pallonate. Bussola afferma che, dopo averlo chiuso da quasi due anni, riapre il campo perché ora dispone di nuove telecamere e potrà controllarlo prevenendo vandalismi. Pallonata stratosferica: infatti, se servivano solo un paio di telecamere perché non ha utilizzato alcune delle 11 nuove telecamere che il sindaco Consonni aveva acquistato nel 2019 e di cui il Comune dispone, tra cui le trappole che potevano essere spostate senza problemi, per ricollocarle al campetto?

Bussola racconta, inoltre, che avrebbe voluto aprire il campo già nel periodo estivo ma la “mancata approvazione” del bilancio non lo ha consentito. Altra pallonata: a parte il fatto che il bilancio non è stato approvato subito per la sua ostinazione di aumentarsi lo stipendio di circa 1000 euro al mese, ancora a fine maggio Bussola, nonostante la petizione di 100 ballabiesi, affermava che avrebbe riaperto il campo ma solo dopo aver individuato un gestore per le attività del parco… chissà quando.

La decisione finale di riaprire è giunta solo quando Bussola ha sentito odore di campagna elettorale, e forse ha pensato di essersi fatto un po’ troppi nemici tra i giovani: così ha raccontato, dopo 2 anni di chiusura, che per consentirne l’utilizzo ai ragazzi sarebbero bastate un paio di telecamere e un accordo con qualcuno che venisse due volte al giorno per aprire e chiudere il cancelletto del campo di calcio, visto che quello del parco è regolato a tempo.

Anche in questa vicenda, come per il Barech o le luminarie, i conti non tornano e l’evidenza fa pensare che Bussola non la racconta giusta: non ci stupiremmo se il sindaco auspicasse un utilizzo del campo solo e sempre a pagamento.

Marco Pedrazzini, Alessandra Consonni, Luca Pirovano

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