DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA 5ª DOMENICA DI AVVENTO

Noi siamo come degli alpinisti: mano a mano che salgono vedono la cima della montagna sempre più vicina. La nostra “cima” che ci sta davanti è la nascita di un bambino che verrà chiamato Gesù. Sentiremo parlare di una donna incinta e del suo sposo che si devono mettere in viaggio per compiere un dovere civico, quello del censimento. Sentiremo parlare di un parto in un luogo un po’ improvvisato, di gente non troppo stimata (come erano i pastori di greggi in quel tempo) che viene a vedere il bambino. Ma nel nostro cammino troviamo qualcuno che ci dice: “Un momento! Fate attenzione! È bene mettere subito in chiaro chi è quel bambino. Non fermatevi alle apparenze, non è solo una famiglia come le nostre che vive la gioiosa e anche trepida attesa di un bambino. Qui c’è molto di più!”. Chi dice così è un uomo mandato da Dio di nome Giovanni. È lui che ci dice: “Questo bambino viene dopo di me ma in realtà esisteva già prima di nascere. Questo bambino è il Figlio unigenito che è nel seno del Padre!”.

Aiutati da queste parole di Giovanni ci avviciniamo alla festa della nascita di Gesù con trepidazione, con la sensazione di affrontare qualcosa di grande, di infinito che ci riguarda tutti, qualcosa da cui dipende tutta la nostra vita e il nostro futuro, anzi di più: la nostra salvezza. Prendiamo coscienza a poco a poco che senza questo bambino noi tutti siamo perduti e invece con questo bambino la nostra vita ha un senso, è nella luce e nella gioia. Allora diciamo con verità: siamo salvi perché questo bambino ci prende con sé, ci guida, ci parla, ci fa vivere, ed è per questo che si chiama il Salvatore. È il Salvatore di tutti noi e questo è il vero significato del suo nome: Gesù! Il brano di Vangelo che abbiamo ascoltato ci offre due indicazioni pratiche che fanno parte della vita quotidiana di tutti noi.

La prima esperienza è quella della luce. Per vivere abbiamo bisogno di stare nella luce: può essere la luce del sole o di una candela o di una lampadina, ma si tratta sempre di luce. Nel buio non si può fare nulla, se non sospendere ogni attività per dormire e riposare per poi riprendere la vita di sempre. Riflettiamo su questo fatto che riguarda la vita di tutti i giorni per dire: come è bello vedere, incontrare le persone, svolgere le attività, camminare, agire, studiare, lavorare: ma tutto questo avviene perché siamo nella luce! Oggi ci viene detto che Gesù è Luce! Senza di Lui non si può fare niente, con Lui si può fare tutto! Dobbiamo fermarci e pensare a lungo questa verità.

La seconda esperienza che fa parte della nostra vita ce la dice ancora il Vangelo di oggi: “Dio, nessuno lo ha mai visto!”. È verissimo: chi di noi ha visto Dio? Eppure si parla di Lui, magari per rifiutarlo e dire che non esiste, oppure se ne parla in modo improvvisato e superficiale, forse anche per arrabbiarci con Lui, nel caso che esista! Qualcuno arriva a bestemmiarlo e insultarlo! Sentiamo addirittura che nel nome di Dio si fanno anche le guerre e si arriva a uccidere per Lui! Anche Gesù l’ha detto: “Viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio!”. E intanto Dio tace e sembra non reagire alle nostre provocazioni o alle nostre invocazioni. Ma del bambino che nascerà si dice oggi che “è Dio ed è nel seno del Padre, ed è lui che ce lo ha rivelato”. Il Dio di cui parliamo spesso è frutto delle nostre fantasie e delle nostre paure, delle nostre frustrazioni, o dei nostri impulsi religiosi. Ma questo Dio inventato da noi non esiste. È il bambino Gesù, la cui nascita sentiremo narrare tra pochi giorni, che ci rivela chi è veramente Dio: è il suo Padre che è anche Padre di tutti noi, di cui si prende cura amorevole e infinita. Non esiste un altro Dio all’infuori di questo. Dio è Padre e Gesù ce lo ha detto chiaramente!

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone

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