DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DI DOMENICA

Le parole di Giovanni sono come una stella che splende nella notte, come una perla preziosa in mezzo a tante pietre senza tanto valore. Queste pietre di poco valore sono le notizie storiche che ci vengono date: Giovanni battezza ma anche Gesù e i suoi discepoli battezzano. La gente fa commenti sul numero delle persone che accorrono a farsi battezzare. Sembra che preferiscono il nuovo maestro di Galilea, cioè Gesù di Nazareth e Giovanni, il vero iniziatore del battesimo, viene un po’ dimenticato. Nascono anche delle gelosie: sono gelosie che riguardano cose spirituali come l’avere un cuore puro, il pentimento e il perdono dei peccati, l’ascolto della parola di Dio annunciata da un uomo di Dio che può chiamarsi Isaia, Paolo, Giovanni o anche Gesù, ma le gelosie sono sempre negative!

Occorre invece volare in alto e non immiserirsi in tante piccinerie. E’ proprio quello che fa Giovanni da grande santo quale era, da vero gigante dello spirito! Ma non solo: invita anche i suoi ascoltatori e tutti noi ad imitarlo: quando parla di Gesù mandato da Dio lo paragona allo sposo che desidera unirsi alla sua sposa per sempre. E quando parla della sposa parla di noi come di persone che vivono nell’attesa di uno sposo che deve venire ma hanno in sé una grande sete di amore, sete che verrà saziata solo con l’arrivo dello sposo. Allora lo sposo e la sposa si uniranno nell’amore perfetto e proveranno la gioia dell’estasi dell’amore pieno, eterno e totale!

Giovanni è felice di tirarsi in disparte e di vedere che con la sua parola e la sua opera ha contribuito all’incontro tra lo Sposo Gesù e la Sposa Umanità povera e sofferente, assetata di amore.

Tutti i veri profeti e i grandi santi sono così, come Giovanni. Se non fossero come lui non sarebbero degni di essere chiamati santi, né profeti né apostoli. Così anche noi: chiunque noi siamo, qualunque lavoro o missione stiamo svolgendo, dobbiamo fare in modo che chi incontra noi incontri Gesù: soprattutto nei confronti di bambini e giovani dobbiamo fare di tutto per portarli all’incontro con Gesù. Se questo incontro con Gesù si realizza la nostra gioia “deve essere piena”.

Abbiamo dunque una grande missione e una grande responsabilità. Ma poi dobbiamo farci un’altra grande domanda: mentre Giovanni parla dell’incontro con Gesù come di una unione sponsale, come dell’incontro tra due innamorati, nella concretezza della nostra vita e lungo la storia di duemila anni di cristianesimo come si è trasformata?

Forse si è impolverata così tanto che è addirittura sparita dalla circolazione! Non se ne parla più e non ci viene neanche in mente che potrebbe essere così bello! Forse diventa addirittura più comodo parlare di preghiere da dire e riti da compiere così, una volta fatti ci si sente a posto. Invece un amore da tenere sempre vivo è molto esigente, è vero, ma è solo l’amore che rende la nostra vita bella e “piena di gioia”!

Isaia 30,18-26 Il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia, per questo sorge per avere pietà di
voi, perché un Dio giusto è il Signore; beati coloro che sperano in lui.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 4,1-6 Noi non annunciamo noi stessi ma Cristo
Gesù Signore.

Vangelo secondo Giovanni 3,23-32 “Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico
dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

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–> avvisi 16 dicembre 2018