DOMENICA DOPO IL NATALE: DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE

In questi giorni abbiamo sentito spesso la parola “Mistero” riferita alla nascita di Gesù. Questa parola ci rimanda a qualcosa di non visibile immediatamente con i nostri occhi, di non tangibile con le nostre mani, anzi a qualcosa di infinito. E’ vero, il bambino Gesù lo si poteva prendere in braccio, vederlo dormire e mangiare. Qualcuno l’ha fatto, e qui pensiamo a Maria e Giuseppe, pensiamo ai pastori che l’hanno visitato, adorato e visto nella mangiatoia.

Ma la grande cosa che noi oggi dobbiamo annunciare è che questo bambino esisteva ben prima di nascere, esisteva dall’eternità nel seno del Padre.

In questo si differenzia infinitamente da tutti noi e da tutti i bambini che nascono nel mondo. In questi giorni abbiamo spesso sottolineato, e con gioia, il fatto che il Figlio, diventando uomo, si è fatto in tutto come noi tranne che nel peccato. Oggi invece dobbiamo sottolineare la radicale differenza che ci separa da Lui: Lui esiste dall’eternità, noi no. Lui è la VITA, noi riceviamo la Vita da Lui, come un suo dono gratuito, come frutto del suo amore per noi. Il suo profeta Giovanni Battista lo sapeva benissimo e ha sintetizzato tutto con le parole: Colui che viene dopo di me è più forte di me perché era prima di me.

Le letture che abbiamo ascoltato sono tutte profondissime e non è possibile approfondirle in breve tempo nella ricchezza. Tuttavia possiamo percorrere tre vie.

La prima è la via di una sana e santa fantasia. La prima lettura è tratta dal libro dei Proverbi, un libro antichissimo che in qualche parte risale addirittura al re Salomone, figlio di Davide. Parla di sorgenti cariche d’acqua, di montagne e colline, della terra e dei campi, del mare e della terra. Ma qualcuno dice: Io c’ero e ho visto, Dio ha fatto tutto e io ero là con lui, anzi mi divertivo ad aiutarlo, giocavo davanti a lui. Con la forza dell’immaginazione possiamo fare nostre queste immagini e fantasticare un po’: sarebbe una semplice meditazione nata dall’ascolto della Parola di Dio.

La seconda via é un passo avanti nella nostra professione di fede. Dobbiamo sapere e professare, cioè prendere coscienza e annunciare che il Bambino Gesù esisteva prima di nascere, anzi prima di essere formato nel seno di Maria. Se non avessimo questa fede come potremmo pensare di essere salvati? E da chi? Come potremmo essere salvati da uno che è in tutto debole come noi? Invece Lui è forte ed eterno per poter salvare noi che eravamo deboli e destinati alla morte. Per questo possiamo vivere nella speranza anche in una vita piena di tribolazioni, perché abbiamo fiducia in Lui che è diverso da noi ma che per amore ci vuol fare simili a Lui.

Infine la terza via: la via della meraviglia e dello stupore davanti a cose così belle e così grandi. Questo può nascere solo se coltiviamo il silenzio e ci fermiamo a riascoltare la parola di Dio. Nessuno può restare indifferente e freddo davanti al Padre che dona a noi suo Figlio, davanti al Figlio che è nato in una grotta di pastori ed è riscaldato dal respiro di animali, un Figlio che da sempre esisteva dall’eternità nel seno del Padre e ha voluto coinvolgere anche tutti noi nella stessa corrente d’amore.

Sarebbe una meditazione che sfocia in una preghiera: Ma chi sono io perché Tu o Dio, ti interessi proprio di me? Perché sono così importante ai tuoi occhi? Che cosa ho di speciale perché tu mi possa guardare con benevolenza e non ti stanchi mai della mia indifferenza e del mio poco amore? Ma chi sei veramente Tu, o Gesù? Ti chiamo Salvatore e come puoi salvarmi debole come sei? Ti contemplo piccolo Bambino eppure sei veramente eterno ed esisti da sempre? Veramente hai creato tutto per me, per noi esseri umani? E il male che spesso vediamo regnare nel mondo veramente lo sai dominare e sconfiggere? E tutto questo perché ci ami e non vuoi che noi roviniamo nel male la nostra vita?

Coltivare un immenso stupore davanti a queste cose grandi non è assolutamente un privilegio di pochi, è una strada aperta a tutti. Impegniamoci a fare alcuni passi su questa via.

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

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