DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA DOMENICA DELLA MATENITÀ DI MARIA

Alcune parole dell’apostolo Paolo possono aiutarci molto a farci entrare nel mistero che oggi contempliamo: l’Incarnazione del Figlio di Dio nel seno di Maria. Eccole: “In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri”.

Riconosciamo che la nostra vita umana è fatta di queste cose: dobbiamo ammettere che è bello essere uomini e donne, è bella una vita vissuta nella verità, nell’amicizia, nella famiglia, nella giustizia, nella concordia, nella serenità. E’ questa la vita che ha pensato Dio per noi ed è questa la vita che Dio ha voluto condividere con noi. Tutto quello che nella nostra vita vediamo di bello, di attraente, di affascinante, di vero, di giusto e degno di lode, tutto è benedetto da Dio, Dio stesso lo condivide con noi, lo approva, lo incoraggia, lo fa suo: i nostri affetti, il nostro lavoro, il nostro impegno quotidiano, le nostre case, i nostri desideri di giustizia, di verità, di pulizia, di ordine, il nostro vivere civile. Tutto è nelle sue mani, tutto viene da Lui, tutto avviene in Lui al punto che per amore assume anche la nostra fisicità: è bambino, viene registrato regolarmente alla sua nascita, mangia, dorme, è cullato come tutti i bambini, cresce, impara a parlare, a lavorare, si fa molti amici, insegna da maestro, aiuta molta gente, si fa voler bene. Tutto questo è bellissimo!

C’è una sola cosa che non va, non gli piace e che Dio non condivide: è quell’atteggiamento che prende posto nel cuore umano (non in tutti) e che si chiama disobbedienza o ribellione. Chi si distacca e si ribella a Dio provoca l’ingiustizia, la violenza, la discordia e tutto ciò che nel mondo c’è e che chiamiamo male.

Nella casa di Nazareth troviamo invece una giovane donna di nome Maria che non è neppure sfiorata dal pensiero di ribellarsi a Dio: è sempre stata sua, fedele a Lui, docile, obbediente, semplice e pura, sempre pronta a compiere quello che Dio vuole. Per questo dice con semplicità, parlando di sé: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Il Figlio di Dio che vuole condividere, santificare, benedire la vita umana parte proprio da lì, in quella casa di Nazareth, nel cuore di questa donna obbediente e buona che un giorno Lui, che è eterno, chiamerà “Mamma!”, pur essendo una sua creatura!

Nell’incontro fra queste due persone veramente eccezionali per la loro bellezza interiore e per la loro completa docilità alla volontà di Dio sta l’inizio di un mondo veramente nuovo. Esternamente si tratta semplicemente di una ragazza incinta che non si era ancora sposata ma dal punto di vista della storia universale è questo, e solo questo, l’inizio di un mondo veramente nuovo. Chiunque pensa di collaborare a costruire un mondo nuovo o semplicemente di rinnovare se stesso, la propria famiglia, la propria casa, la propria vita non può fare altro che partire da ciò che avvenne, in quel giorno, in quella casa di Nazareth, quando Maria e il Figlio che era in lei hanno detto il loro SI’ a Dio Padre.

Libro di Isaia 62,10-63 Ecco ciò che il Signore fa sentire all’estremità della terra: “Dite alla figlia di Sion: “Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede”

Lettera ai Filippesi 4,4-9 Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!

Vangelo secondo Luca 1,26-38 L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo”.

Don Benvenuto Riva parroco di Ballabio
Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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