L’ADDIO DI MARTA, “CACCIATA” DAL RIFUGIO PORTA. “DISCRIMINAZIONE DI GENERE DAL CAI MILANO”. EPPURE ANCHE LA NUOVA GESTIONE È ‘DONNA’

PIANI DEI RESINELLI – Se n’è andata, sbattendo la porta (e lasciando le chiavi) “con la rabbia dentro”. Contro il CAI Milano, titolare del rifugio Porta ai Resinelli che lei, Marta Rivetti, ha gestito negli ultimi tre anni. E dal quale, come afferma nel chiudere “sonoramente” la pagina social dello stesso Porta, è stata “cacciata”. Da una commissione rifugi definita così da Marta: “Che te lo dico a fà, tutti uomini tutti bianchi tutti etero tutti over 50“.

Insomma, non è finita bene – e lo si era intuito quando era circolata la notizia (pubblicata dal nostro giornale) della conclusione del rapporto tra il CAI e chi per ultima ha curato le sorti della storica struttura ai piedi della Grignetta.

Rivetti ha scelto l’8 marzo per porre fine alla pagina facebook del rifugio. Attaccando duramente la decisione che ha portato, a fine febbraio, a riconsegnato le chiavi al Club Alpino milanese. “Non mi hanno rinnovato il contratto – spiega Marta -, adducendo di non aver lavorato bene, di non aver fatto nulla, di non aver passione, di non essermi presa cura del rifugio. La rabbia è esplosa dentro di me. Ho sentito un forte senso di ingiustizia. Non ho più niente da perdere”.

E afferma orgogliosamente, la ormai ex capanatt, che “con me se ne va anche Questo rifugio Porta. Un luogo di scambio, integrazione e incontro”.

Ma la stoccata, gravissima nei contenuti e senza alcun giro di parole, arriva a fine comunicazione: “È anche Lotto marzo. Quindi è arrivato anche il momento di dire quel che penso: che ci sia stata una discriminazione di genere. Io giovane donna sola contro (perché la dinamica che hanno impostato era di guerra) contro una commissione di soli uomini”.

Non me ne frega niente di non piacere alla commissione rifugi del Cai Milano – conclude lo sfogo dell’ultima curatrice del ‘Porta’ -. Professionalmente sono soddisfatta. Umanamente sono soddisfatta”.

Da segnalare, in margine alle parole lasciate su facebook da Rivetti prima di cancellare la pagina del rifugio, che anche la persona al lavoro in questi giorni per riaprire il rifugio è una donna. Il CAI Milano ha affidato la gestione al termine del periodo contrattuale previsto con Marta – tre anni -, non rinnovato con quest’ultima.

RedBN

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