COSA CI SARÀ NELL’ACCORDO (SE SI FARÀ) BUSSOLA-TROPENSCOVINO? IPOTESI, DUBBI E POCHE CERTEZZE

7-6 contro il bilancio (30 maggio)

BALLABIO – Una crisi ricchissima di notizie, una vera gioia per giornali e giornalisti (e al contrario un cruccio continuo per chi nella crisi politica c’è invischiato, sorprendentemente), ormai dallo scorso 30 maggio. Pare trascorsa un’era geologica, invece son solo tre settimane – eppure in poco più di venti giorni se ne son viste di ogni – ma soprattutto: è ancora tutto, o quasi, da definire. Al punto che da qui a venerdì potrebbe succedere ancora molto.

Già, venerdì. La sera del 24 giugno sapremo nell’ordine: se il Comune avrà un bilancio preventivo 2022/24 approvato e di conseguenza se ci sarà ancora un sindaco (Bussola) in carica; in caso affermativo, quale sarà stato il “prezzo” – politico, ovviamente – dell’accordo e con chi sarà stato fatto oppure se invece un accordo mancherà e dunque Ballabio si ritroverà un commissario inviato dalla prefettura a gestire la sola “ordinaria amministrazione” da fine giugno alla primavera del 2023 ovvero quando si terranno le elezioni anticipate.

Collateralmente si potrà capire anche una parte del destino del progetto Combi Arialdo-Barech: sebbene si dibatta se la gestione di un fondo da due milioni ottenuto giusto ieri dalla Regione per portare avanti il piano di edificazione industriale sul pratone a Ballabio Inferiore rientri nella famosa “ordinaria”, di sicuro fa una bella differenza se la partita la giocherà un sindaco oppure la palla passerà al commissario prefettizio.

Manuel Tropenscovino

Su tutto, insomma, incombe la snervante risoluzione del “giallo” di questo giugno ballabiese: ci sarà o non ci sarà la famosa intesa tra un primo cittadino leghista e un capogruppo di minoranza PD che più PD non si può (al punto da essere addirittura segretario provinciale di quel partito?

Patto che oltretutto andrebbe a detonare nel centrodestra lecchese visto che il noto bilancio preventivo su cui è scivolata la maggioranza tre settimane ha fatto pure dividere “plasticamente” in due fazioni gli appartenenti agli schieramenti di quel polo (Consonni contro gli altri leghisti fedeli a Bussola ma anche il Fratello d’Italia Pirovano da una parte e l’altro camerata Rolandi dall’altra).

Voci insistenti indicano come “probabile” l’accordo che taglierebbe fuori i 3 dissidenti consonniani e creerebbe una inedita (e temporanea) maggioranza formata dal sindaco più 5 fedelissimi e dall’opposizione, forte di 4 voti in consiglio. Si parla anche delle “contropartite” che Ballabio Futura potrebbe ottenere per lasciar passare il bilancio – se non proprio votarlo: una di queste emerge già dallo stesso preventivo triennale che la giunta (senza il sì di Consonni, ancora presente nel governo del paese) ha modificato nei giorni scorsi, venendo incontro a una specifica richiesta della minoranza. Il doposcuola fortemente voluto proprio da Tropenscovino, Volpe e gli altri viene ora finanziato grazie a risorse “scovate” da Bussola; ma si tratterebbe di un aspetto, se non secondario, abbastanza minimale.

Sul tavolo ovviamente ci sarebbe anche un “compromesso” che porterebbe alle dimissioni del primo cittadino all’inizio del 2023. Salvi insomma “capra e cavoli”: l’opposizione ottiene quanto richiesto ma no crea un’intesa politica vera e propria, il sindaco salva il bilancio e resta in sella ancora per oltre sei mesi e insieme le due “parti contraenti” evitano il commissariamento del municipio.

Tutti contenti, salvo i tre “ribelli” Consonni, Pedrazzini e Pirovano.

Quasi facile, se tutte le news descritte risponderanno al vero. Ma va valutato attentamente l’ultimissimo colpo di scena di questo giugno così speciale: la “vittoria” di Ballabio (già festeggiata da Bussola con una nota pubblicata ieri su BN) del bando regionale Arest da due milioni per il progetto pubblico/privato di Comune e Combi Arialdo. Una sorta di via libera dall’alto per un piano che in teoria non è condiviso dalla minoranza di Ballabio Futura.

E allora avanza un dubbio che però rode i “bussoliani” e lo farà fino a venerdì sera: non è che la minoranza, alla luce di questa novità, cambierà idea all’ultimo? Oppure (ma qui siamo nella fanta-politica, sebbene lo scenario ci sia stato suggerito da alcuni osservatori molto, molto esperti) Tropenscovino potrebbe giocare una carta a sorpresa, destinata a sparigliare il tavolo: ok al bilancio ma – oltre alle dimissioni a inizio anno prossimo – noi di BF vogliamo partecipare, con la maggioranza, alla negoziazione dell’accordo di programma sul Barech.

Tanta roba, troppa forse per un piccolo Comune come il nostro.
Eppure, fidatevi che di Ballabio si parla ben al di là di questa zona e delle sole segreterie dei partiti coinvolti.

Per conoscere la risoluzione di tale intricatissima vicenda non resta che attendere circa tre giorni da ora (tardo pomeriggio di martedì). Ipotesi tutte aperte, finale comunque vada “a sorpresa” e – auspicabilmente – buono per la maggior parte dei ballabiesi.

RedPol