ANCHE DA BALLABIO IN NOVE ALLA GMG DI LISBONA PER INCONTRARE PAPA FRANCESCO

LISBONA – Sono partiti in nove guidati dalla responsabile laica della Pastorale Giovanile e Oratorio Irene Manzoni da Ballabio in autobus con 149 coetanei dal 18 anni in su del Decanato di Lecco per Lisbona dove domenica 6 agosto parteciperanno alla messa celebrata da papa Francesco al Campo da Graça (Parque Tejo) dove, prima della fine della funzione, il Santo Padre annuncerà la città che ospiterà la prossima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù. I ballabiesi si sono uniti ai quasi 6mila ragazzi ambrosiani che si sono ritrovati al via l’1 agosto partecipando a un intenso programma di eventi e appuntamenti non solo religiosi ma anche culturali e ricreativi che culmineranno con la messa finale del 6 agosto.

Da parte del mondo cattolico, anche di Ballabio, regnano entusiasmo e speranze nei confronti di questi giovanotti anche per un ritorno alla fede praticata, che pure nella nostra realtà vede le messe sempre meno partecipate da chi ha meno di 60 anni e spesso disertate anche da chi è attivo per oratorio e catechesi.

Nella cerimonia di accoglienza nel Parque Eduardo VII al centro di Lisbona, papa Francesco ha voluto affermare alcuni dei suoi cavalli di battaglia che caratterizzano il suo pontificato: “Amico, amica, se Dio ti chiama per nome significa che per Lui non sei un numero, ma un volto” E questo amplifica la gioia e spinge a «restare connessi con il Signore, a fargli le domande che vengono dal cuore e ad ascoltare la sua voce. Avendo ben chiaro che nella Chiesa c’è spazio per tutti. “Per tutti, per tutti”, fa ripetere più volte ai tantissimi ragazzi in coro. E sempre più forte, fingendo di non sentire.

Papa Francesco indica la strada da percorrere dopo gli entusiasmi momentanei: Siamo la comunità dei chiamati perché amati, non dei migliori, assolutamente no, ma dei convocati. Siamo la comunità dei fratelli e delle sorelle di Gesù, figli e figlie dello stesso Padre”. “Oggi – nota Francesco – tanti sanno il tuo nome, ma non ti chiamano per nome. Il tuo nome infatti appare sui social, viene elaborato da algoritmi che gli associano gusti e preferenze. Tutto questo però non interpella la tua unicità, ma la tua utilità per le indagini di mercato”. “Quanti lupi – ricorda papa Bergoglio si nascondono dietro sorrisi di falsa bontà, dicendo di conoscere chi sei ma non volendoti bene, insinuando di credere in te e promettendoti che diventerai qualcuno, per poi lasciarti solo quando non interessi più. Sono le illusioni del virtuale e dobbiamo stare attenti a non lasciarci ingannare, perché tante realtà che ci attirano e promettono felicità si mostrano poi per quello che sono: cose vane, superflue, surrogati che lasciano il vuoto dentro. Gesù no: Lui ha fiducia in te, per lui conti”.