INCHIESTA/RONCAIOLO E CORNIOLA, DA TRENT’ANNI TANTE PROMESSE MA POCHISSIMI FATTI

BALLABIO – Se qualcosa è stato fatto per l’area più “alta” del paese di Ballabio, quella in pratica alla base della strada tutta a tornanti che raggiunge i Piani dei Resinelli, comunque in realtà resta moltissimo da compiere, tra interventi piuttosto immediati e urgenti, relative priorità e pure qualche “sogno“. Partiamo dalle emergenze: quella del collegamento dal primo curvone alla località Corniola è rilevante, non solo perché dopo l’incredibile voragine procurata settimane fa da un’assurda manovra di un mezzo pesante (che lì non doveva stare) lo sterrato è ancora interdetto alla circolazione: i problemi di quella strada – che comunque per la gran parte è comunale – rimangono parecchi.

Le condizioni di via Corniola sono da tempo pessime, con cigli cedevoli (non è un caso il buco originato dal camion di cui sopra), fondo stradale pessimo e condizioni di sicurezza che in generale andrebbero migliorate. Questo non solo per i residenti e una attività turistica privata, posta alla fine della salita, ma anche per quanti (e non sono pochi) compiono brevi passeggiate in zona, o semplicemente decidono di salire verso la Costadorna e in qualche caso di raggiungere poi i Resinelli attraverso i sentieri che da lì raggiungono la località sotto la Grignetta.

La questione di via Corniola – come detto strada comunale – e poi dell’omonima area agrosilvopastorale si trascina da decenni, più o meno da trent’anni. Nei quali molto si è detto ma ben poco è stato fatto. Puntualmente, nei programmi delle varie liste che si affrontano per conquistare il municipio di Ballabio, la problematica complessiva dell’area di Roncaiolo viene inserita con non poche promesse, utili a sollecitare un elettorato che rappresenta qualche centinaio di voti.

Tra le chimere variamente rappresentate da illo tempore per la parte di strada che dall’Alleluia arriva fino a lassù; al centro dell’attenzione soprattutto quel pericoloso “naso” di roccia che costringe a farsi il segno della croce – e più laicamente a suonare il clacson per avvisare chi dall’altra parte non ti può vedere. Poi, considerando la cospicua quantità di pedoni che compiono il tragitto Ballabio-Roncaiolo e viceversa, più volte s’è sentito immaginare un percorso alternativo, diciamo così sotto costa, per scendere dai tornanti verso il Gasch ovvero in direzione del villaggio Monsignor Piccioni: anche questo rimane nel libro dei sogni, nonostante si sia a lungo favoreggiato quest’utile scorciatoia o più semplicemente sentiero alternativo al rischioso cammino lungo le curve e sull’asfalto.

Pericoloso anche il tornante 1, con la visibilità per chi, salendo, deve girare a sinistra in via Corniola spesso impedita dalle auto parcheggiate e non troppo favorita dall’unico specchio posto sulla strada. Per finire, come noto il curvone successivo  quello numerato con il 2 – viene spesso scambiato per una sorta di “discarica personale” da parte di zozzoni che gettano lì i loro rifiuti pensando di poter utilizzare il bosco come un centro di raccolta, evidentemente non autorizzato.

Fin qui i dolori. Va detto per dovere di cronaca che in tempi recenti un minimo di attenzione è stata rivolta anche a Roncaiolo, con un servizio che non tutti hanno dimostrato di apprezzare come l’introduzione del bus navetta numero 1927 che giovedì e sabato aiuta a connettere la località con il centro del paese. L’opinione di questo giornale è che si tratti di una opportunità, magari poco gettonata ma comunque interessante.

In definitiva, come si vede il saldo tra questioni aperte, urgenze e speranze da una parte e dall’altra cose effettivamente realizzate rimane ampiamente negativo.

Augurarsi che qualcosa cambi piuttosto rapidamente è quantomeno ovvio.

BN

 

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