DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA DOMENICA DELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE

Al bambino che è nato da Maria è stato dato il nome Gesù. Ora  sappiamo che vuol dire: Dio salva. Anche a ciascuno di noi è stato dato un nome.  Nessuno di noi l’ha scelto per sé, altri l’hanno scelto per noi e avranno avuto i  loro buoni motivi per sceglierlo. E per questo dono, che abbiamo ricevuto, vogliamo essere riconoscenti. Ma nella prima lettura che abbiamo ascoltato c’è  anche una frase misteriosa: “Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li  benedirò”. È strana, perché di solito si dice che Dio non ha un nome e quando si  dice del nome rivelato sul monte Sinai “Colui che sono” (“Yahweh”) lo si ritiene un  nome impronunciabile. E infatti anche qui non ci viene data nessuna parola con la quale ci possiamo rivolgere a Dio. Si sta parlando di qualcosa di misterioso e di  invisibile eppure di molto reale. Spesso capita di leggere nella Bibbia la frase: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi …” può essere la frase di una serva che si rivolge al  re sperando di trovare clemenza, ma anche di una donna non sposata che ha  trovato un uomo che la guarda con piacere. Maria è stata salutata come piena di  grazia nel senso che per la sua umiltà e obbedienza piaceva infinitamente a Dio che la scelta per diventare madre.

Anche noi tutti dobbiamo sentire di avere qualcosa che attira lo sguardo di Dio e che fa sì che noi gli siamo graditi. Ma non si tratta di un nome speciale  come se fosse una formula da pronunciare. È un soffio vitale, è come siamo fatti  che attira lo sguardo compiaciuto del Padre: è che siamo suoi figli, siamo fatti a sua immagine! La più bella e la più completa manifestazione di questa realtà è lo Spirito Santo di Dio che abbiamo ricevuto in maniera piena quando siamo stati battezzati e su di noi sono state pronunciale le parole “Io ti battezzo nel nome del Padre e del figlio e dello Spirito Santo”. Così il nome di Dio è stato posto su di noi e Dio non può fare altro che benedirci, cioè di ricolmarci di ogni dono, per il semplice fatto che noi siamo suoi figli prediletti. È lo stesso Dio che ha parlato a  Mosè e Aronne ma era troppo prematuro in quel tempo parlare di un Dio che è Padre e Figlio e Spirito Santo. Noi abbiamo ricevuto questo dono infinito che abbiamo sentito la notte di Natale e anche ieri: “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome i quali da Dio sono stati generati”. Per questo siamo sicuri di piacere a Dio, Dio è proprio innamorato di noi e non può fare altro che donare a noi ogni bene.


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio e Morterone

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