25 ANNI DI A.I.D.O. A BALLABIO: TANTA GRATITUDINE PER I FAMILIARI DEI DONATORI MA LA MISSIONE CONTINUA

BALLABIO – In tanti oggi alla celebrazione del 25° anniversario di fondazione del Gruppo comunale Aido Ballabio “don Achille Gumier”, iniziata con la messa a San Lorenzo e terminata con la consegna di simbolici riconoscimenti ai familiari dei donatori di Ballabio degli ultimi cinque anni: commozione tra i presenti e  grande attenzione posta sull’importanza di donare. Il parroco don Benvenuto Riva al termine dell’omelia ha voluto sottolineare: “Riferendomi ai servi che si definivano semplici servi che compivano il loro dovere senza accampare alcun diritto o pretesa di pagamento ho detto che una associazione come l’AIDO promuove questo mentalità del dono gratuito, senza pretendere alcuna ricompensa perché l’unica motivazione che li muove è solo l’amore.” Presenti ai festeggiamenti il sindaco di Ballabio Giovanni Bruno Bussola, il parroco don Benvenuto, la presidente del Gruppo Aido Ballabio Camilla Colombo e il presidente provinciale Aido Giacomo Colombo.

“Con la celebrazione della Santa Messa abbiamo ricordato tutti coloro che si sono operati per Aido e che credendo nell’ideale per cui l’associazione si fa portavoce, hanno permesso ad altre persone di rinascere e continuare a vivere – afferma Camilla Colombo -. Il gruppo comunale di Ballabio nasce nel 1998 grazie al supporto determinante di don Achille, dell’amministrazione comunale e di tanti volontari che, sulla scia emotiva della morte di Angelo Goretti hanno voluto dare a voce alla cultura della solidarietà. Angelo se n’è andato perché in attesa di un fegato, mai arrivato. Fenomeni del genere accadono anche oggi e per questo motivo vogliamo esprimere la nostra gratitudine alle famiglie di coloro che negli ultimi 5 anni hanno detto ‘si’ alla donazione degli organi”.

Sono le famiglie Codega, Corti e Mainetti ad aver ricevuto un simbolico riconoscimento durante la celebrazione, accompagnate da un applauso collettivo sentito e caloroso.

“Il motto di Aido Ballabio è ‘Io dono. Non so per chi, ma so perché’. Questo dice tutto e in un contesto socioculturale spesso permeato da egoismo, un’associazione come la vostra è la cosa più bella che possa esserci – dichiara il sindaco di Ballabio Giovanni Bruno Bussola -. Non posso fare altro che ringraziarvi”.

È successivamente don Benvenuto a ricordare come donare, pregare e avere fede siano necessari per abbattere quelle barriere sociali oggi durissime e impenetrabili.

“Voglio raccontarvi un ricordo, un rammarico e un invito – inizia il suo intervento il presidente provinciale Aido Giacomo Colombo -. Il ricordo riguarda le origini del nostro gruppo e la morte del mio amico Angelo che non ce l’ha fatta. Il rammarico si riferisce ad una legge sulla privacy in Italia che, seppur giusta, si presta a tante interpretazioni: oggi, purtroppo, l’associazione Aido non può informarsi su coloro che donano dagli ospedali e sappiamo di chi compie tale gesto solo tramite passaparola. Concludo, invece, con l’invito rivolto ai giovani per poter prendere parte al consiglio Aido che presto si rinnoverà. Abbiamo bisogno soprattutto delle loro idee per andare avanti”.