DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE: DOMENICA DELLA SS. TRINITÀ

Nel deserto del Sinai, mentre custodiva il gregge del suo suocero, Mosè si avvicinò a un fuoco che continuava ad ardere ma senza bruciare e consumare il legno che ardeva. Mosè sentì pronunciare il suo nome e fu preso da paura. Da dove veniva quella voce? Chi lo chiamava? È stato il suo primo incontro con Dio che voleva rimandarlo in Egitto per farlo diventare il condottiero del suo popolo liberandolo dalla schiavitù. Era stato attirato da quel fuoco un po’ strano e lui si è avvicinato per vedere cosa stava succedendo. È iniziato così il cammino di Mosè verso Dio, da una certa curiosità verso qualcosa di strano, da un desiderio di vedere meglio e di capire qualcosa di più, da una domanda che nasce dentro di sé a proposito di certe cose che succedono e come mai succedono e perché vanno avanti proprio così. All’inizio c’è un po’ di timore e di difficoltà ma poi nasce la fiducia e la confidenza. Mosè fa tutte le cose che Dio gli comanda, è umile e sempre obbediente e alla fine, lo dice Dio stesso, diventa suo grande amico. Ma tutto questo non basta. L’amicizia porta a un incontro vero e pieno. 

Per questo, oggi, sentiamo Mosè che dice a Dio: “Mostrami la tua gloria!”. Mosè era salito tante volte sul monte, aveva parlato con Dio, aveva dato al popolo la legge di Dio, aveva celebrato un rito di alleanza tra il popolo e Dio, aveva corretto il popolo che si era allontanato da Dio, aveva guidato il popolo tra mille difficoltà ma tutto questo non basta: Mosè vuole vedere Dio e incontrarlo in modo pieno proprio come quando si incontrano due amici che si amano infinitamente. È giusto che sia così perché questa è la strada dell’amore. Il racconto che abbiamo ascoltato dal libro dell’Esodo ci dà una risposta particolare: 

attraverso i segni come la cavità nella roccia, la mano di Dio che copre Mosè affinché non veda Dio mentre passa ma lo può vedere solo di spalle perché il suo volto non si può vedere Dio dà una risposta precisa. È come se Dio dicesse a Mosè: il tuo desiderio di vedermi e di incontrarmi è buono e io ti vengo incontro. Ma questo incontro avviene a poco a poco. La nostra amicizia rimane grande ma deve crescere ancora. Fino all’incontro totale nell’amore, che avverrà in futuro! 

Intanto però mi faccio conoscere da te in questo modo: io sono ricco di amore e di fedeltà, io sono buono e ho un cuore grande, io sono misericordia e pietà. Se vuoi conoscermi bene devi percorrere la via della bontà e della misericordia che arriva fino al perdono come io ho perdonato il popolo che si è allontanato da me. 

Dicendo queste cose Dio aveva in mente un’altra cosa: Dio si farà conoscere pienamente solo quando manderà il suo Figlio che avrà nome GESÙ. Gesù un giorno dirà: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. Anche Mosè era destinato a conoscere Dio attraverso il suo Figlio incarnato nel seno di Maria. Ricordiamo che un giorno Gesù si è trasfigurato sul monte alla presenza di Pietro, Giacomo e Giovanni che hanno visto Gesù nella sua gloria divina che dialogava con Mosè ed Elia. Ricordiamo anche che la richiesta di Mosè di vedere pienamente la gloria di Dio è simile a quella di Filippo la sera dell’ultima cena: “Signore, mostraci il Padre e ci basta!”. E la risposta di Gesù è stata: “Filippo, chi vede me vede il Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola!”. 

Nel Battesimo abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, lo Spirito della verità che Gesù ci ha promesso come dono del Padre: questa è la nostra vita. Noi siamo persone che in mille modi diversi ci siamo incontrati con Gesù mediante la Parola che ci è stata annunciata. Siamo guidati dallo Spirito di Dio che abita in noi. La prima cosa che lo Spirito compie in noi è quello di suscitare un desiderio di incontrare Dio nella gioia e nell’amore. Le esperienze di gioia e di amore non mancano a nessuno nella vita. Sono la strada dove compiere i primi passi verso quell’incontro con Dio che sarà la nostra gioia eterna. Ma poi sappiamo come vanno le cose: quel desiderio di vedere Dio e di incontrarlo spesso viene soffocato dagli impegni, dalle preoccupazioni, dagli affanni o da altri desideri che pensiamo essere più urgenti. Eppure quel desiderio non morirà mai perché noi siamo fatti apposta per incontrarci con Lui che è la nostra Vita e la nostra Pace. E quando avverrà, questo incontro sarà eterno. Dunque facciamo di tutto per tenere vivo e far crescere questo desiderio di incontrarci con Dio Amore.

 

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone

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