DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE: SECONDA DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

Una rete gettata in mare che raccoglie ogni genere di pesci. Pesci buoni e pesci non buoni. I pesci buoni si mettono da parte e i pesci non buoni si buttano via. Anche Gesù, dalle rive del lago di Galilea, ha visto quello che fanno i pescatori e anche noi, se non li abbiamo visti direttamente, li abbiamo visti in immagini televisive.  Tra i pescatori Gesù ha scelto i suoi primi amici e discepoli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Questo esempio di vita lavorativa serve a Gesù per spiegare cose profonde che riguardano il regno di Dio: come Dio è presente nel mondo, come lo sta guidando, verso dove lo sta guidando, come dobbiamo agire noi che siamo suoi figli, noi che crediamo in Lui. Questa rete piena di pesci buoni e cattivi è una immagine del mondo intero e della sua storia. Noi stiamo vivendo la storia di questo nostro tempo che ci sembra particolarmente difficile. Da questo esempio possiamo trarre subito alcuni insegnamenti.

Il primo è che non dobbiamo meravigliarci della gran confusione che c’è nel mondo. È  così e dobbiamo saperla accettare  senza cadere nello scoraggiamento e in nessuna forma di allarmismo. Questo è il tempo della coesistenza del bene e del male, di una parte di umanità che spera, che soffre con pazienza, che opera il bene, che sa amare e una parte di umanità che non vuole amare, che opera la violenza, che cerca solo il guadagno materiale e il potere per dominare sugli altri, che si comporta male.

Il secondo insegnamento è che per tutto il tempo che Dio solo conosce né il bene riuscirà a prevalere sul male né il male riuscirà a prevalere sul bene. Bisogna guardarsi sia dalle facili illusioni di chi dice che andrà tutto bene sia dallo scoraggiamento e dalla paura che siamo in mano a un cieco destino e che le potenze del male stiano prendendo il sopravvento. Non avverrà che un giorno,  pur impegnandoci molto, vedremo un mondo tutto buono e finalmente in pace e non avverrà neppure che un giorno il mondo sarà tutto marcio nel male.

Il terzo e grande insegnamento è che il giorno verrà in cui il bene sarà separato dal male, il giorno in cui chi ha fatto il bene apparirà in tutta la sua luce e il suo splendore e chi ha fatto il male verrà allontanato per sempre “nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti!”. Ricordiamo il grido di Giovanni Paolo II nella valle dei templi ad Agrigento: “Convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!”. Lui si riferiva ai mafiosi ma in realtà vale per tutti. Noi tutti dobbiamo vivere nella speranza e nell’attesa di quel giorno che sicuramente verrà e se ci siamo sforzati di fare il bene nella semplicità di tutti i giorni  sarà per noi il giorno della pace vera, della gioia per sempre, della vita nell’amore. Ed è inutile fare previsioni, consultare maghi e oroscopi, le stelle o gli studiosi del passato o del presente. Questo giorno è esclusivamente nelle mani del Padre!

Il grande messaggio della Parola di Dio di oggi è che Dio non fa preferenze di persone: tra chi è credente o non credente, chi è praticante o non  praticante, tra chi è cristiano o è pagano, tra chi è cristiano o  musulmano o buddista, tra chi abita in un continente o in un altro.  L’unica differenza che conta è tra la bontà e la cattiveria, tra l’amore e l’odio, tra l’unità e la divisione, tra la verità e la menzogna, tra il bene e il male.

Però non dobbiamo dimenticare che c’è un altro insegnamento che di per sé non è  detto nell’esempio della rete piena di pesci ma che dobbiamo ricordare: ed è che in questa rete confusa piena di bene e di male, chi fa il male ha il tempo per ravvedersi, per pentirsi e per cominciare a fare il bene. Quanta gente, anche fra cristiani, vorrebbe vedere chi fa il male sparire subito, essere condannato, essere punito! È sbagliato! Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e vuole concedere a tutti il tempo della conversione. Qui sta la forza del nostro amore per tutti e della nostra preghiera. Grazie alla nostra preghiera possa Dio concedere a tutti coloro che fanno il male la grazia e la gioia di convertirsi e di tornare a Lui. Per bocca del profeta Isaia Dio si rivolge a tutti i popoli perché tutti sono suoi figli: “Radunatevi e venite, avvicinatevi tutti insieme! Volgetevi a me e sarete salvi, perché io sono Dio, non ce n’è altri!”.


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio e Morterone

Scarica il foglietto
avvisi –> B11NOV 2023.1